Catherine Riney: Our World Travel Logs - Parte Seconda

Catherine Riney propone un progetto creativo e sostenibile per annotare i nostri viaggi. Un’idea interessante per non dimenticarli ed averli a portata di mano ogni volta che vogliamo. A chi non piace l’idea di ripercorrere le tappe dei nostri viaggi? Con questo piccolo libretto avrai la possibilità di farlo, senza pesare sull’ambiente. La particolarità di questo oggetto è proprio quella di essere prodotto in maniera sostenibile. Andiamo quindi a leggere le parole della creatrice di Our World Travel Logs.

Perché ho iniziato Our World Travel Logs – One Person’s Journey – Parte seconda

Clicca qui per leggere la prima parte dell’articolo.

PARTE SECONDA

Vincere il concorso

Dopo aver attraversato l’intero processo lavorando con amici e familiari, stampanti e software di progettazione, ho deciso di partecipare a un concorso sul giornale Guardian per imprenditori con solo una o due persone coinvolte per ottenere il supporto di Guardian Labs e eBay nell’aiutare a far progredire il proprio business.

Ho pensato che questo sarebbe stato un buon modo per mettere insieme un piano per Our World Travel Logs e vedere dove mi avrebbe portato. Ho debitamente compilato i moduli di richiesta che mi hanno aiutata a concentrarmi sul mio mercato di riferimento e sul perché lo stavo facendo e dove mi avrebbe portato.

Le interviste

Ebbi successo nel primo turno, quindi passai al successivo, il che significa che feci un’intervista telefonica con un giornalista per discutere della mia attività. Mi trovavo in un hotel di Brooklyn, New York, durante quella chiamata. Dovetti inviare una foto per passare alla fase successiva, che feci subito dopo essermi fatta fare i capelli per il matrimonio di mia sorella. Mia sorella si stava sposando a Central Park e in realtà coincideva con la mattina del suo matrimonio (potete vedere la foto come è attualmente sul mio profilo LinkedIn). Fu stata una breve conversazione, solo per avere un’idea di chi fossi al di là della domanda.

Questo primo colloquio telefonico andò bene, così come il matrimonio di mia sorella! Ero il capo fotografo e la mano più veloce. Una giornata gloriosa a Central Park, insieme alle meraviglie di ospiti casuali non invitati. Ma andiamo avanti e passiamo alla parte successiva della nostra vacanza post matrimonio. 

Sono orgogliosa del mio piccolo libretto – lo adoro – e sembra che anche agli altri piaccia visto che hanno comprato questa mia creazione!

Con la mia famiglia andammo poi in Nuova Scozia, in kayak, a fare escursioni e a esplorare nuovi posti prima di andare a una riunione di famiglia a Green Lake, Minnesota. Sulla strada per il lago ricevetti un’altra chiamata con la quale mi comunicavano che ero nella terza fase del concorso e che avrei dovuto discutere la strategia per il marketing della mia attività. Lo feci nella nostra auto a noleggio con la mia famiglia in ascolto e in silenzio per circa 20 minuti. 

Finora tutto bene. Facemmo la nostra vacanza al lago prima di passare alla parte del campeggio nel parco statale dell’Itaska, dove inizia il fiume Mississippi. Naturalmente, questo è stato il momento in cui si è svolta la fase finale. Avete sentito parlare di Dragon’s Den  (o forse di Shark Tank?).

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Dragon’s Den – 15 minuti di presentazione con domande e risposte

Dato che stavo avviando un’attività legata ai viaggi, credo che fosse giusto viaggiare. La fase finale fu un discorso in stile Dragon’s Den e una serie di domande e risposte. Se non lo sai, in sostanza, è un breve interrogatorio su cosa sia la tua attività e perché dovresti essere uno dei 15 imprenditori vincitori. C’è ancora un link ad uno dei nostri articoli di giornale!

Riuscii a trovare una connessione wi-fi nel parco statale per una chiacchierata mattutina con 3 persone, un business manager di eBay, una persona della finanza dei Guardian Labs e un noto imprenditore e presentatore di Dragon’s den Touker Suleyman.

Ero spaventata davvero. Ho impostato il mio telefono per avere una conferenza telefonica con loro in quanto la mia connessione non supportava il video. Passai i successivi 15 minuti a fare il mio discorso ” elevatore” e a rispondere alle loro domande nel modo più succinto possibile. Con il cane di mia zia a tenermi compagnia. Vincere o perdere oramai era andata ed era stato bello arrivare così lontano.

I giorni successivi furono trascorsi in mountain bike e a fare escursioni e poi ricevetti una telefonata con la quale mi comunicavano che ero stato selezionata come uno dei vincitori! Wow, ma cosa significava?

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Supporto al business

A settembre i vincitori hanno ricevuto un workshop di un’intera giornata, 3 mesi di tutoraggio e un collegamento con un gruppo di persone che la pensano allo stesso modo, per aiutarli a far progredire le proprie attività, oltre ad un annuncio su eBay, due articoli sul quotidiano The Guardian LINK e una piccola vincita in denaro, tutti parte del premio.

Focus sull’ambiente

È stato a questo punto che la mia attenzione ha cominciato a comprendere il più ampio impatto ambientale di ciò che volevo ottenere. Non riuscivo a vedere il punto di partenza di qualcosa che non includesse il pensiero, l’attenzione e l’azione intorno alla sostenibilità.

Effetto Greta

Naturalmente il mondo è cambiato da quando ho iniziato a viaggiare e Greta Thunberg ha catturato la mia immaginazione e la mia speranza, soprattutto perché le mie figlie hanno circa la sua età. Mi sono imbattuta per la prima volta in un articolo su come questa ragazza in Svezia saltava la scuola per protestare contro la necessità di cambiare il nostro modo di salvare il nostro mondo. Ho ancora quell’articolo che mi ispira.

Sono fermamente convinta che tutte le nostre attività debbano essere basate su principi sostenibili, compreso anche il viaggio.

Viaggiare tocca tutti gli angoli del nostro mondo – le nostre creature, le persone e l’ambiente. Ci sono grandi organizzazioni di cui ho preso coscienza, che fanno cose straordinarie nel campo dei viaggi sostenibili e responsabili.

Negli ultimi due anni ho promosso e discusso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) e gli investimenti e la strategia ESG, ospitando e organizzando webinar sulla sostenibilità aziendale per la mia organizzazione professionale. Diventando un influencer in questo settore e cercando continuamente di aumentare le mie conoscenze e competenze.

Un pezzo di plastica

Ho un pezzo di una bottiglia di plastica sulla mia scrivania, che vedo mentre scrivo questo, che ho raccolto su una spiaggia nel circolo polare artico in Norvegia. Mi chiedo regolarmente: che ne è stato del resto? Perché trovo questo pezzo di plastica su questa bellissima e lontana spiaggia dell’ Artico? E questo è solo un pezzo di plastica, solo la punta dell’iceberg in questa conversazione sul nostro mondo.

Abbiamo tutti la responsabilità verso il nostro pianeta di fare meglio. Individualmente possiamo fare piccoli cambiamenti, ma collettivamente possiamo fare cose straordinarie per la nostra società e per l’ambiente.

Vendite, viaggi e pandemia

Così, tornando agli affari, ad oggi ho venduto diverse centinaia di registri di viaggio utilizzando varie piattaforme: il mio sito webEtsy ed eBay e poi la pandemia ha colpito.

Vendite

Quindi, naturalmente, essendo coinvolti nell’industria dei viaggi, le vendite si sono completamente prosciugate. Sono passati da vendite settimanali a zero. Come tutti sappiamo, l’intera industria dei viaggi è stata colpita duramente.

Poi il 15 maggio ho avuto la mia prima vendita, da allora c’è stato uno spiraglio per quello che potrebbe essere l’inizio di una ripresa. Come minimo un segno che le persone stanno pensando e stanno viaggiando di nuovo.

Sono orgogliosa del mio piccolo libretto – lo adoro – e sembra che anche agli altri piaccia visto che hanno comprato questa mia creazione! Mi stupisco ancora ogni volta che faccio una vendita e ricevo un feedback.

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I nostri viaggi

I piani per i nostri viaggi di famiglia sono stati cancellati e come a noi è successo a milioni di persone, sapete bene come stanno le cose.

Avevamo prenotato una vacanza in Florida con la famiglia proveniente da tutti gli Stati Uniti e dall’Australia. Avevamo in programma un’altra vacanza a Poros, in Grecia, con la famiglia di mio marito, ma è stata cancellata. Tutti che entrano nella fase del poter chiedere un rimborso, un voucher o una nuova prenotazione.

Abbiamo fatto una combinazione di queste cose e vedremo quando e come potranno essere utilizzate in futuro. Avevamo deciso, una volta che le cose aveano ricominciato ad aprirsi, di prendere in considerazione voli, treni e automobili. Ma dopo aver visto una nuova chiusura, abbiamo capito che in realtà, era meglio fare una vacanza nel Regno Unito.

Negli ultimi due anni ho promosso e discusso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) e gli investimenti e la strategia ESG, ospitando e organizzando webinar sulla sostenibilità aziendale per la mia organizzazione professionale.

Naturalmente l’avevamo già fatto in passato, visitando le Highlands della Scozia, il Peak District, il meraviglioso Lake District, le Cotswolds, le montagne e le spiagge del Galles. Per non parlare delle città e dei paesi del Regno Unito che abbiamo visitato. Avevamo deciso che volevamo stare lontani da Londra e stare in un posto con meno persone, rilassarci e goderci la vita all’aria aperta.

Siamo andati a nord. Abbiamo esplorato il Northumberland, pensa al Vallo di Adriano, alle rovine romane di Vindolanda, ai numerosi castelli lungo splendide spiagge sabbiose, alla città di Newcastle Upon Tyne e infine al Kielder Water & Forest Park , al Northumberland National Park e a uno dei più grandi Dark Sky Parks del mondo. Completando il tutto con il meraviglioso Kielder Observatory per mettere la nostra vita in prospettiva. Sono state due settimane meravigliose. Siamo stati felici di aver avuto la possibilità di visitare questi posti e stare bene. Ci siamo goduti quello che la natura ci ha donato.

Cosa è successo dopo

Questo mi porta ai giorni nostri. Di ritorno dai miei viaggi, i bambini sono tornati a scuola, provando questa nuova normalità, per quanto possa durare. Sto lavorando al mio nuovo progetto di design, continuando a parlare di sostenibilità e, sempre, pensando al mio prossimo viaggio, grande o piccolo, o anche solo intorno all’isolato.

Credo in qualsiasi luogo andiamo ci sia un’abbondanza di cultura e vita. Non dimenticare di cercarla, di proteggerla e di godertela! Anche quando è nel tuo giardino.

Facciamolo ora, tutti insieme, il più velocemente possibile. Noi, esseri umani, siamo bravi nell’innovazione e nella creatività, adattarci a nuovi modi ci ha sempre tenuto in vita. Possiamo farlo e possiamo fare di meglio per il nostro mondo – per l’ambiente, le persone e le creature grandi e piccole.

Il vino e il potenziale degli eventi ibridi

EVENTI IBRIDI VINO – La possibilità di vivere un evento sta tornando un passo alla volta: le riaperture stanno per concedere di nuovo i raduni fisici. Sarà senz’altro magnifico ritrovarci in occasioni di ritrovo come fiere ed eventi, con una rinnovata presentazione di questi ultimi. L’ultimo periodo attraversato ha insegnato molto nel settore, infatti vedremo sempre più eventi ibridi in ogni ambito. Nel nostro caso, vi presenteremo come il vino sia stato e potrà essere messo in risalto dagli eventi ibridi.

Piano piano, ma non subito: altri eventi annullati e/o rinviati

L’ultimo anno ha procurato sfide incredibili per tutti: nell’enogastronomia, era necessario promuovere prodotti pur sapendo che il mercato scarseggiava. In altre parole, il mercato ha perso il ruolo chiave dei ristoratori che acquistavano la maggior parte dei cibi e bevande. Con questo pezzo mancante, la catena ha accusato un colpo molto forte.

Riconducendo tutto agli eventi basati sul vino, essi sono un raduno per diversi elementi, dai produttori ai fornitori, ai ristoratori stessi. Non si sono esentati dalle dinamiche appena dette, perciò spesso gli eventi si sono visti rimandati fino all’annullamento.

Le notizie che più hanno fatto tremare il settore riguardavano i colossi fieristici del vino a livello internazionale. Stiamo parlando di Vinexpo Wine Paris, l’evento parigino rinviato a febbraio 2022, e Vinitaly, la fiera veronese anch’essa rimandata all’anno prossimo. Quando sono le figure più importanti a fare scelte drastiche, è quasi sicuro che avranno una gran  risonanza sul resto dell’ambiente.

Esempi di eventi ibridi per il vino

In questo scenario fatto di brutte notizie e previsioni negative per il settore, le eccezioni erano comunque presenti: non solo, hanno influenzato notevolmente il settore. Infatti, gli eventi ibridi organizzati in favore del vino hanno dato un esempio di come sia possibile dare un assaggio dei propri prodotti pur non trovandosi vicini.

Un esempio proveniente dall’estero lo ha dato Austrian Wine, offrendo una degustazione a distanza che ha connesso Austria e Russia. Per l’appunto, la degustazione ha avuto luogo a Mosca, accogliendo ben 160 persone tenute a distanza tra loro. Queste erano soltanto assaggiatori, in quanto tutti i fornitori si trovavano in Austria, ma nonostante ciò hanno realizzato una connessione senza precedenti.

Anche il vino italiano ha visto uno dei migliori eventi ibridi dell’ultimo periodo: stiamo parlando della Milano Wine Week dell’autunno scorso. “Wine districts”, interi quartieri dedicati al vino, uniti a webinar, forum e masterclass, senza parlare di diverse degustazioni. In questo modo, gli eventi ibridi hanno unito tutti coloro che non hanno potuto recarsi direttamente lì.

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Una vacanza nella Svizzera sostenibile

OLIVER CAMPONOVO SVIZZERA SOSTENIBILE – Si dice che “il mondo è bello perché vario”: è certamente così, ma alcuni posti sono ancora più belli in quanto sostenibili. In questa estate all’insegna del turismo di prossimità, nuova chiave di volta per l’ambiente, anche posti più lontani si dimostrano sostenibili. Ne è l’esempio perfetto la Svizzera, paese in cui abita Oliver Camponovo, che offre una vacanza diversa dal solito mare e soprattutto più sostenibile. Cerchiamo di capire cosa intendono con il termine “Swisstainable”.

La Svizzera è “Swisstainable” in lungo e largo

La Confederazione Elvetica è una lingua di terra nel mezzo del continente europeo che contiene tutta l’essenza della sua natura. Dalle montagne ai laghi, passando per vallate magiche e gole e villaggi caratteristici, l’ambiente si mescola perfettamente con la cultura svizzera.

Proprio per questo motivo, nel Paese puntano a rendere il turismo sostenibile una norma rispettata da tutti, così da mantenere intatta l’alchimia natura-città. Per questo anno è nata l’iniziativa a partire dal termine “Swisstainable”, nato dall’unione di “Swiss” (svizzero) e “Sustainable” (sostenibile).

Ma Quali sono i risultati di questa sostenibilità nel turismo? La promozione di strutture, alloggi e trasporti molto più rispettosi dell’ambiente. A partire dai trasporti: ogni angolo della Svizzera è raggiungibile in uno dei 9mila treni che attraversano 3mila chilometri della linea ferroviaria.

Qualche proposta di turismo sostenibile

In queste mete mozzafiato sono tutti invitati a provare un’esperienza che non si fa mancare niente, con l’aggiunta insostituibile della sostenibilità. Anche i locali stessi, come Oliver Camponovo, saranno certamente entusiasti del traguardo raggiunto dal loro Paese.

Ecco a voi alcuni esempi di turismo sostenibile in Svizzera. Partiamo dal “Tell trail”, il nuovo percorso da trekking dedicato all’eroe leggendario Guglielmo Tell. Il percorso attraversa diverse meraviglie naturali svizzere, partendo da Altdorf e concludendosi al Brienzer Rothorn. Il percorso attraversa la regione del Lago di Lucerna oltre alle “Big 6”, le vette più alte del Paese.

A rappresentare gli edifici abbiamo il Grand Hotel Giessbach, una costruzione storica rivalorizzata dall’ambientalista Franz Weber. Lo stile Belle Epoque dell’hotel si sposa perfettamente con la vista del lago Brienz e i 22 ettari di parco naturale che lo circondano. Le cascate di GIessbach, che compiono 14 salti prima di tuffarsi nel lago, completano la scena da cartolina.

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La moda va verso una direzione più sostenibile: l’esempio di 3JUIN

3JUIN MODA SOSTENIBILE - L'industria della moda è una delle più grandi e influenti. È la sesta per creazione di posti di lavoro ma anche la quinta per creazione di schiavitù moderna e la seconda più inquinante al mondo: La moda per come la conosciamo non è più sostenibile. Ma ci sono modi che possono aiutare a invertire la rotta. Alcuni di questi stanno mettendo in atto alcune realtà giovani come 3JUIN, Dresso e grandi campioni come Roger Federer. 

Alcuni dati relativi all’industria della moda

Negli ultimi 8 anni la produzione di capi d’abbigliamento è aumentata del 100%. Il dato è impressionante se lo vediamo in progressione numerica. Se il sistema non cambia i propri parametri nel 2050 il nostro pianeta dovrà sostenere una produzione di fibre tessili 320 volte superiore a quella del 2013. 

Produzione che, secondo un rapporto delle Nazioni Unite, contribuisce dall’8% al 10% di tutte le emissioni globali di CO2, quindi circa a 4-5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica ogni anno.

Dati impressionanti anche relativamente al consumo di acqua da parte dell’industria della moda. Si stima che consumi circa 79.000 miliardi di litri d’acqua all’anno, e che si imputabile alla moda il 20% dell’acqua sprecata a livello globale. Se si stilasse una classifica relativa all’impiego di acqua, il settore sarebbe secondo solo all’agricola. 

Direzione: moda più sostenibile

Fino a qualche anno fa la sostenibilità era un plus per le aziende. In questo momento storico e per gli anni che seguiranno, grazie a una nuova generazione sensibile e consapevole, la sostenibilità è una ‘conditio sine qua non’. La vera innovazione consiste nel creare un dialogo che abbia un impatto sociale e ambientale oltre che economico. Le tecnologie riducono la complessità di molti passaggi, come la tracciabilità dei prodotti, la trasparenza della supply chain e degli acquisti. 

Le soluzioni possibili per andare verso un’industria della moda più sostenibile sono molte tra cui: produrre con materiale riciclato; produrre meno e allungare il ciclo di vita dei capi. La seconda deve affrontare un grande problema, cioè il fatto che l’economia circolare non è profittevole per il mondo della moda. 

Le uniche revenue avvengono al momento della vendita di prodotti nuovi e se il ciclo di vita del prodotto si allunga diminuisce il volume di affari legato alle vendite. Ma esistono anche soluzioni economicamente sostenibili per la filiera, garantendo revenue ai brand per tutto il ciclo di vita del prodotto. 

Ma nessuna soluzione è vantaggiosa se con cambia anche il modo di approcciarsi alla moda da parte dei consumatori. Vediamo però esempi di moda sostenibile. 

3JUIN verso una moda più sostenibile con un packaging green e l'ingresso nel metaverso

In soli due anni il progetto di 3JUIN ha saputo svilupparsi ed evolversi per andare, sempre più, incontro alle esigenze del mercato e dell’ambiente. Da sempre il packaging dei prodotti si presenta realizzato in carta riciclata, mentre il sacchetto in panno che contiene le scarpe è per l’80% in tessuto organico. I prodotti stessi vengono realizzati principalmente nappa e vitello, mentre per la nuova collezione è stato fatto ricorso anche a tessuti riciclati e materiali vegani.

Un altro passo per un brand più sostenibile le sorelle Alessandri, fondatrici di 3JUIN lo hanno fatto entrando nel metaverso. In collaborazione di Advepa, hanno aperto uno showroom virtuale dove è possibile visionare la nuova collezione delle scarpe realizzate in 3D e in alta definizione. Con il proprio avatar, avvicinandosi al prodotto è possibile apprezzare il capo in ogni minimo dettaglio.

Ma non finisce qui, perché, spiega sempre Antonia: “vogliamo lavorare sui valori del brand, ovvero l’ecosostenibilità. A oggi il nostro packaging è composto al 90% di carta riciclata, ma vogliamo implementare il nostro impegno per diventare più green. È un argomento comunque che ci tocca molto, soprattutto in questo momento”.

L’esempio di DRESSO 

Il progetto di DRESSO raccontato dalla voce del suo fondatore Enrico Pietrelli.

“Nel corso degli anni ho approfondito la conoscenza della tracciabilità dei prodotti, della blockchain e delle tecnologie legate agli NFC (near-field communication) e Dresso è la risposta al problema di come rendere l’economia circolare profittevole per il fashion system.

Dresso è il social in cui le persone possono condividere i propri outfit, taggare i prodotti che indossano e creare il proprio guardaroba. Tutti possono ispirare e farsi ispirare dalla community per:

Il modello di tracciabilità che abbiamo brevettato ci permette di associare i prodotti a certificati digitali univoci, cioè tag NFC, in modo da tracciarne i passaggi di proprietà per tutto il ciclo di vita e scriverli in blockchain. In questo modo riusciamo a garantire agli acquirenti l’originalità dei prodotti anche pre-owned e ai brand una commissione in ogni momento in cui il prodotto viene ri-venduto durante il suo ciclo di vita. 

Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare le persone riguardo l’impatto che i loro guardaroba e scelte di consumo hanno sul nostro pianeta, promuovendo il riutilizzo dei capi e gli acquisti second hand. Vorremmo, inoltre, che anche le aziende siano incentivate ad allungare il ciclo di vita del prodotto diminuendo così il costo per wear dei capi.”

Le scarpe ecologiche di Roger Federer

“Il produttore di scarpe elvetico On, di cui Roger Federer detiene un’ampia partecipazione, ha presentato la sua prima calzatura al mondo realizzata con emissioni di carbonio e l’ha chiamata Cloudprime. Per ottenere questo risultato, l’azienda zurighese ha sviluppato un nuovo materiale espanso, ricavato da pellet di plastica, dal nome CleanCloud. Un’innovazione che si è resa possibile insieme a diversi partner internazionali, che hanno abbracciato con entusiasmo l’iniziativa”. 

Per saperne di più: La scarpa di Federer è green

5 cose da sapere sulla conferenza ONU sull’acqua

La scarsità di acqua potabile è uno dei problemi più urgenti che l'umanità deve affrontare. Per questo motivo, la conferenza dell'ONU sull'acqua che si tiene dal 22 al 24 marzo 2023 è di vitale importanza. Ecco cinque cose da sapere in vista di questo importante evento.

Lo svolgimento della Conferenza ONU sull’acqua

  1. La conferenza si concentrerà sull'acqua e sulle sue sfide globali

Si tiene dal 22 al 24 marzo 2023 a New York City e si concentra sulle sfide globali dell'acqua. Tra le questioni che vengono discusse ci sono la scarsità di acqua potabile, l'accesso all'acqua e l'igiene, la gestione delle risorse idriche, la protezione degli ecosistemi acquatici e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.

  1. Si propone di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'ONU

La conferenza sull'acqua mira a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'ONU, in particolare l'Obiettivo 6, che prevede di garantire l'accesso all'acqua potabile e all'igiene per tutti entro il 2030. Si propone anche di definire nuove strategie e politiche per migliorare l'accesso all'acqua potabile e all'igiene, promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche e proteggere gli ecosistemi acquatici.

  1. La partecipazione alla conferenza sarà ampia e diversificata

La conferenza sull'acqua dell'ONU vedrà la partecipazione di governi, organizzazioni internazionali, società civile, università, scienziati, attivisti e imprese. La partecipazione ampia e diversificata garantirà una discussione inclusiva e la formulazione di politiche efficaci e sostenibili.

  1. Si concentra sulla necessità di azioni urgenti e concrete

Si tiene in un momento critico, in cui la scarsità di acqua potabile sta diventando sempre più critica in molte parti del mondo. Per questo motivo, la conferenza si conca sulla necessità di azioni urgenti e concrete per affrontare le sfide dell'acqua a livello globale. Si prevede che la conferenza produrrà una dichiarazione finale che impegna i partecipanti a implementare politiche e azioni concrete per affrontare la crisi dell'acqua.

  1. La conferenza potrebbe portare a importanti sviluppi e iniziative per affrontare la crisi dell'acqua

La conferenza potrebbe portare a importanti sviluppi e iniziative per affrontare la crisi dell'acqua. Ad esempio, potrebbero essere avviate nuove iniziative per promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche, aumentare l'accesso all'acqua potabile e all'igiene, proteggere gli ecosistemi acquatici.

Sustainability e salvaguardia del pianeta: le soluzioni dell’UE sull’economica circolare

La svolta che sta avvenendo da molti anni, all’interno dell’economia circolare, viene sostenuta da molti progetti dell’Unione Europea. Zero Waste Europe è la prima agenzia che propone una rete capillare di organizzazioni locali. Il fine più importante è la promozione di strutture industriali sostenibili, soprattutto per le future generazioni. Il Comitato di Sviluppo Regionale del Parlamento Europeo, nel frattempo, sta iniziando a tagliare fondi e modalità di gestione delle strutture che non rispettano i requisiti della sustainability, come gli inceneritori, favorendo inoltre il riuso dei materiali e il riciclo dei rifiuti.

Il progetto Life-Safe

Life-Save è un massiccio progetto finanziato dal programma europeo Life, per lo sviluppo e l’industrializzazione di veicoli ibridi/solari, inclusa la loro conversione. Il progetto è esistito per 3 anni, dal 2017 al 2020. Il sistema ha consentito di convertire le auto in veicoli ibridi-solari con un costo contenuto. Il tutto per per permettere ai veicoli di ridurre consumi ed emissioni ed incrementare autonomia e prestazioni, evitandone la rottamazione e favorendone il riuso, all’interno della sustainability.

Zero Waste Europe

Il progetto si occupa di “guidare le persone a emulare i cicli di sostenibilità naturale, dove ogni materiale di scarto può trasformarsi in una risorsa da usare per gli altri”. Il progetto europeo si concentra su tre principi fondamentali del green, riusoriciclaggio e riduzione. La promozione di certi valori, soprattutto per le generazioni future, è la base di partenza che bisogna sostenere, senza perdere più tempo. Ne vale del nostro amato pianeta.

Per maggiori informazioni riguardo questo importante tema e l’economia circolare, basta cliccare sul link seguente, Riuso, riciclaggio e riduzione: i tre pilastri della sostenibilità e dell’economia circolare.

Cultura Italiana Arezzo

Viaggiare significa conoscere. Quando decidi di esplorare un nuovo posto, ti immergi nelle radici della sua tradizione e della sua cultura. Potersi arricchire di nuove esperienze culturali è uno degli obiettivi nel momento in cui esploriamo il mondo. Nel cuore di Arezzo troviamo giusto la scuola di italiano Cultura Italiana Arezzo che può aiutarci nel nostro intento.

Sicuramente ti starai chiedendo perché sto suggerendo Arezzo e una scuola di italiano come meta di un viaggio. La risposta è semplice, Arezzo è una splendida città e questa scuola non ti permette di imparare solo la lingua italiana, ma ti fa anche conoscere la cultura del posto.

Come avevo già scritto in un altro articolo sull’European Green Deal, quando si parla di viaggi si parla anche di conoscere la cultura locale. Cultura Italiana Arezzo cade proprio a pennello. Questo istituto infatti ti permette di conoscere la cultura italiana con tutta una serie di attività in parallelo all’apprendimento dell’italiano.

Poter studiare la lingua italiana, applicarla nel contesto cittadino di Arezzo e “toccare con mano” la vera cultura italiana è qualcosa che può rendere unico il tuo viaggio. Non solo quindi avrai la possibilità di migliorare il tuo italiano, ma potrai anche essere partecipe della vita della città.

Cultura Italiana Arezzo ti dà la possibilità anche di fare escursioni guidate alla scoperta di luoghi bellissimi. Infatti trovandosi in una posizione strategica, durante il fine settimana l’istituto ti fa vedere alcune bellezze del territorio come Siena, Assisi e Orvieto. L’esperienza che vuole offrire questa scuola è dunque una full-immersion nel contesto italiano.

Cultura Italiana Arezzo: perché sceglierla?

Scegliere una destinazione di viaggio è sempre difficile. Le variabili da considerare sono molteplici e i posti da visitare infiniti. Per questo ho pensato di darvi delle motivazioni valide per scegliere Arezzo e la scuola Cultura Italiana Arezzo.

Come prima elemento positivo troviamo la sua posizione. La scuola si trova nel centro storico di Arezzo, in Toscana. Questa città è l’ideale per chi vuole visitare delle bellezze tipicamente italiane senza dover stare necessariamente in mezzo alla massa di turisti. Il turismo aretino è infatti contenuto e quindi avrai la possibilità di goderti la tua vacanza in tranquillità. Arezzo è una città piccola ma non troppo, con una zona pedonale ricca di negozi e bar.  Qui potrai assaporare la vera vita italiana e avere a che fare con l’ospitalità tipica dell’Italia.

Scegliendo Cultura Italiana Arezzo per le tue escursioni del fine settimana potrai goderti in completo relax le bellezze toscane.

Il secondo motivo per cui dovresti scegliere Arezzo e questo istituto è l’affidabilità di questa istituzione. Cultura Italiana Arezzo è attiva dal 1998. Fin dalla sua nascita ha avuto cura di insegnare l’italiano e la cultura italiana nel miglior modo possibile. I suoi insegnanti sono qualificati e i metodi didattici sono sempre aggiornati. Viene usato un approccio comunicativo nell’insegnamento della lingua.

Inoltre è anche membro di Asils e Eduitalia, associazioni promotrici della lingua e cultura italiana. Ti permette di personalizzare il tuo corso di italiano in base alle tue esigenze (ad esempio con corsi specifici di italiano nel campo dell’architettura, del marketing, del turismo etc.), le classi sono composte da 3 a 9 studenti e i corsi cominciano ogni settimana in base alle richieste ricevute.

Cultura Italiana Arezzo: escursioni

Oliver Camponovo Cultura Italiana Arezzo

Finora vi ho parlato della posizione strategica e dell’affidabilità dell’istituto. Ci sono però altri servizi allettanti che questa scuola offre. Come vi ho già accennato all’inizio, organizza altre attività oltre all’insegnamento dell’italiano. Durante i fine settimana infatti è possibile fare delle escursioni guidate. Questo per me è un valido motivo per scegliere questa meta come destinazione per un viaggio.

Avere la possibilità di conoscere il territorio con la guida di persone del territorio arricchisce immensamente il bagaglio culturale del viaggio. Inoltre scegliendo Cultura Italiana Arezzo per le tue escursioni del fine settimana potrai goderti in completo relax le bellezze toscane perché sarà proprio l’istituto a occuparsi dell’organizzazione della visita.

L’istituto ha proprio l’obiettivo di farti conoscere la cultura italiana in tutte le sue sfaccettature. Oltre alla possibilità di scoprire città come Arezzo, CortonaCastiglion FiorentinoAnghiariSansepolcroPoppiLucignano e molte altre località, potrai anche fare visite a laboratori di artigiani localicorsi di cucinadegustazioni di vini e un programma di cinema italiano d’autore.

Queste esperienze sono poi caratterizzate da un’atmosfera familiare che la scuola vuole creare tra insegnanti e studenti. L’obiettivo è quello di avere un ambiente vivace, sereno e molto rilassante dove è possibile conoscere la cultura italiana e il suo tipico carisma e la sua positività.

Cultura Italiana Arezzo: per saperne di più.

Le isole artificiali in aiuto dell’ambiente

OLIVER CAMPONOVO ISOLE ARTIFICIALI – Si discute da parecchio tempo della sostenibilità nell’edilizia. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale a zero, sia nella costruzione che nell’energia utilizzata. In uno dei rami più avanguardisti dell’architettura, ovvero le isole artificiali, esistono dei progetti davvero interessanti che fanno da esempio perfetto. Sparse in tutto il mondo, queste isole si presentano sempre in modi diversi, ma alcune di esse hanno un fattore comune: custodire l’ambiente. Per le persone che hanno a cuore questo tema, come Oliver Camponovo, questi progetti rappresentano una spinta eccezionale per ottenere un vero e proprio cambiamento.

Le isole artificiali: in cosa consistono

Iniziamo col dire che esistono sia isole artificiali già esistenti, come in Giappone, sia dei progetti ancora da concretizzare. Ognuna di queste ha forma e costruzioni diverse dall’altra, inoltre i progetti più recenti stanno attirando molta attenzione mediatica e imprenditoriale.

Alcune possiedono delle solide fondamenta con cui poggiano sul fondale marino, altre invece possono incredibilmente galleggiare. Non solo: essendo costruite dall’uomo, la loro posizione dipende soltanto dai progetti messi sul tavolo. Potrebbero trovarsi nei pressi di una costa, oppure al largo degli oceani.

Attualmente, la maggior parte delle isole è piuttosto lontana dal rispetto dell’ambiente: infatti, quelle realizzate negli scorsi anni hanno in maggior parte evitato il tema. Tuttavia c’è grandissima speranza già nel presente con i progetti più recenti e anche nel futuro con le isole vicine alla costruzione.

Le isole che tutelano l’ambiente

Gli esempi più virtuosi di isole artificiali a impatto ambientale minimo lasciano tutti senza fiato. Perfino Oliver Camponovo, analista finanziario che ha a cuore il tema, non mette freni allo stupore verso queste città futuristiche, ma anche esotiche.

Sì, perché un’isola costruita dall’uomo si troverà al largo del Mar dei Caraibi: la futura città prende il nome di Blue Estate. Si può davvero parlare di una città in quanto si prevede una capienza totale di 15 mila persone, con ogni tipo di servizio, dagli ospedali alle università prestigiose. Si prevede che sia alimentata completamente da fonti rinnovabili, inoltre ospiterà ricerche per progetti sostenibili. La sua realizzazione è prevista per il 2070.

Un altro progetto interessante è quello dell’arcipelago artificiale di Copenaghen. Si chiama Lynetteholmen e sarà concluso nel 2035. Questo arcipelago avrà una doppia funzione: oltre a essere perfettamente abitabile, la sua posizione impedirà facilmente l’innalzamento delle maree sulla città danese. Tuttavia, questo progetto porta con sé delle polemiche: sembra che il suo impatto ambientale sia messo in discussione. Le sue dimensioni rappresentano una minaccia per l’ecosistema sottomarino, oltre all’inquinamento per i trasporti di materiale (circa 350 camion al giorno). Si è già parlato di usare solo mezzi di trasporto elettrici, ad ogni modo alcune questioni dovranno trovare dei miglioramenti.

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La Sardegna ottiene le cinque vele da Legambiente

OLIVER CAMPONOVO SARDEGNA LEGAMBIENTE – I migliori risultati e qualità di persone e luoghi sono facilmente riconoscibili dai premi ottenuti. Se negli sport troviamo trofei di ogni tipo, l’ambiente ha moltissime certificazioni di cui avvalersi. Una di esse è la valutazione della Legambiente, un’associazione che giudica le spiagge sparse in tutta Italia. Con l’estate in arrivo, la Lega ha conferito alla Sardegna il riconoscimento più importante, ovvero le cinque vele su una delle sue splendide spiagge.

Le valutazioni di Legambiente

La Legambiente si impegna a dare valutazioni per moltissime spiagge italiane. Il risultato finale è un numero di “vele” che oscilla da una – voto minimo – a cinque, il massimo per una spiaggia. Tuttavia, le cinque vele sono molto difficili da ottenere.

Infatti le località devono soddisfare diversi criteri suddivisi in sette categorie. La conservazione del territorio, ridurre la plastica monouso, la sostenibilità turistica e la gestione sostenibile sono 4 delle categorie che dimostrano l’attaccamento alla tutela dell’ambiente. Dal primo all’ultimo punto, la valutazione della Legambiente dimostra la sostenibilità di una località balneare.

La classifica rende note le condizioni delle spiagge italiane ormai da più di venti anni. In questa ultima edizione, la Sardegna ha ottenuto un nuovo, importantissimo risultato.

La Sardegna occupa gran parte dei primi posti

Il riconoscimento delle cinque vele in Sardegna spetta all’Area marina protetta della Penisola del Sinis, nel comune di Cabras. Questa è la sesta delle zone sarde premiate con il massimo dei voti (oltre a Baunei, Domus de Maria, Posada, Bosa e Santa Teresa Gallura).

In questo modo la regione sarda si aggiudica un vasto repertorio di posti occupati nella classifica di Legambiente. A partire da Baunei che si trova in seconda posizione nazionale (dopo la Maremma Toscana di Grosseto), fino alla nuova arrivata Penisola del Sinis, che si trova in sedicesima posizione. 

La continua tutela dell’ambiente passa inevitabilmente dal controllo delle spiagge durante il periodo estivo. Grazie alle valutazioni di Legambiente, le località balneari sono molto più propense a tutelare le loro zone.

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Alcune idee di viaggi sostenibili nel mondo

OLIVER CAMPONOVO VIAGGI SOSTENIBILI – La progettazione dei viaggi sostenibili implica sempre la ricerca di soluzioni ingegnose in giro per il mondo. Questo perché parlare di sostenibilità nel turismo è piuttosto semplice, ma ai fatti la situazione cambia. Ed è per questo motivo che il periodo d’immobilità causato dal Covid-19 dovrebbe farci riflettere sul nostro modo di viaggiare. Infatti riporteremo qui alcuni esempi di come il turismo nel mondo si sta aprendo ai viaggi sostenibili e ai suoi appassionati, come Oliver Camponovo.

Alcune idee creative e sostenibili

Il mondo dei viaggi sostenibili ha ancora molta strada da fare, nel frattempo alcuni imprenditori e/o filantropi stanno avendo delle idee molto creative. Sono proposte particolari che si allontanano dalle nostre abitudini sul turismo, ma abbracciano cause molto importanti. Per esempio Thierry Theissier ha creato una catena di alberghi itineranti, ovvero che cambiano luogo ogni sei mesi. Gli ospiti potranno sostenere dei progetti di tutela ambientale e formazione professionale nei paesi più affascinanti ma anche in condizioni critiche. Questo è uno dei dei veri esempi creativi che possono aiutare i viaggi sostenibili in futuro.

Un altro esempio interessante è quello proposto dall’imprenditore Dan Friedkin. Infatti i visitatori potranno vedere le migrazioni degli animali nella Tasmania in 7 lodge. Ma la vera sorpresa è un’altra: questi appartamenti finanziano l’acquisto di terreni affidati in gestione ai locali e formano ranger che possano frenare il bracconaggio.

I viaggi sostenibili sono il futuro di cui abbiamo bisogno

Il futuro dovrà avere a che fare con i viaggi sostenibili, un nuovo bisogno per il settore del turismo. Finora le idee sulla sostenibilità che molti – come Oliver Camponovo – hanno apprezzato si trattavano di alcune eccezioni sparse per il mondo. Adesso però i viaggi sostenibili devono diventare una realtà molto più grande e supportata da tutti. Il turismo rappresenta il 10% del PIL globale secondo la WTO (World Tourism Organization), quindi è tassativo che questo settore sia gestito in modo sostenibile. Perciò ognuno di noi dovrebbe cercare di creare dei viaggi sostenibili appena sarà di nuovo possibile, come certamente li sta progettando l’investitore Oliver Camponovo.

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