Estrarre minerali dalle piante: una soluzione per la transizione verde?

L'estrazione dei minerali dalle piante è un processo biotecnologico che sfrutta la capacità delle piante di accumulare e concentrare i minerali dal suolo e dall'acqua circostante. Questo approccio innovativo all'estrazione mineraria offre numerosi vantaggi, tra cui la riduzione dell'impatto ambientale e la sostenibilità.

La fitoestrazione

Una delle principali tecniche utilizzate per l'estrazione dei minerali dalle piante è la fitoestrazione. Questo processo coinvolge l'uso di piante chiamate "piante estrattive" o "piante iperaccumulatori", che sono in grado di assorbire e accumulare grandi quantità di metalli o altri elementi minerali dalle radici e trasferirli alle parti aeree della pianta, come foglie, fusti e frutti. Una volta che le piante hanno accumulato una quantità sufficiente di minerali, possono essere raccolte e utilizzate per estrarre i minerali desiderati.

Un esempio noto di piante estrattive è la pianta di Nicotiana tabacum, comunemente nota come tabacco. Questa pianta è in grado di accumulare elevati livelli di metalli pesanti come il nichel, il cadmio e il cobalto nelle sue foglie. Altre piante estrattive includono piante come la Brassica juncea (senape indiana), la Alyssum murale (erba dorata) e la Sedum alfredii (pianta di sesto).

I vantaggi 

La fitoestrazione offre numerosi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali di estrazione mineraria. Innanzitutto, può essere utilizzata per recuperare minerali da aree contaminate, come terreni agricoli inquinati o siti di bonifica. Le piante estrattive sono in grado di rimuovere i metalli pesanti dal terreno e ridurne la concentrazione, contribuendo alla bonifica del suolo. Inoltre, la fitoestrazione può ridurre la necessità di estrazione mineraria tradizionale, che spesso comporta l'apertura di miniere a cielo aperto o sotterranee, con conseguente distruzione dell'habitat naturale e rilascio di inquinanti nell'ambiente.

La fitoestrazione può anche essere un'alternativa più sostenibile dal punto di vista economico. Poiché le piante estrattive possono essere coltivate su terreni degradati o inquinati, può ridurre la concorrenza per l'uso di terre fertili per l'agricoltura o altre attività umane. Inoltre, il costo dell'estrazione mineraria tradizionale può essere molto elevato, mentre la coltivazione di piante estrattive può essere relativamente più economica.

Le sfide della fitoestrazione 

  1. Selezionare le piante adatte: Non tutte le piante sono in grado di tollerare e accumulare in modo efficace metalli pesanti o altre sostanze tossiche presenti nel suolo. Trovare piante adatte alla specifica contaminazione del suolo e alle condizioni ambientali locali è una sfida importante nella fitoestrazione.
  2. Efficienza di estrazione: Anche se alcune piante sono in grado di accumulare le sostanze indesiderate dal suolo, spesso il processo è lento e inefficiente. Ciò richiede tempi lunghi per raggiungere una bonifica completa e potrebbe non essere economicamente fattibile in alcuni casi.
  3. Gestione della biomassa: Dopo l'estrazione delle sostanze tossiche dalle piante, è necessario gestire la biomassa raccolta in modo appropriato, ad esempio attraverso la rimozione o la degradazione sicura. Questo può comportare costi aggiuntivi e richiedere un'adeguata pianificazione.
  4. Recupero dei metalli estratti: Nella fitoestrazione, l'obiettivo è spesso quello di recuperare i metalli pesanti accumulati nelle piante. Tuttavia, il recupero dei metalli estratti può essere costoso e complesso, poiché le concentrazioni di metalli nelle piante sono spesso basse e richiedono processi di estrazione e purificazione.
  5. Monitoraggio ambientale: La fitoestrazione può comportare il rischio di rilasciare le sostanze estratte nell'ambiente circostante o di causare potenziali effetti collaterali. È quindi importante monitorare attentamente l'impatto ambientale del processo di fitoestrazione per garantire che non vi siano conseguenze indesiderate per l'ecosistema locale.
  6. Costi economici: La fitoestrazione può essere una tecnica costosa, sia in termini di selezione e coltivazione delle piante, sia in termini di gestione della biomassa e recupero dei metalli estratti. Il costo complessivo della tecnica potrebbe non essere accessibile o conveniente in tutti i contesti.
  7. Regolamentazione e accettazione sociale: La fitoestrazione è una tecnica relativamente nuova e potrebbe essere soggetta a regolamentazioni locali o restrizioni normative. Inoltre, potrebbe essere necessario affrontare questioni di accettazione sociale, coinvolgendo la comunità locale e ottenendo il loro sostegno per l'uso di questa tecnica.

Oceanix Busan, la prima città galleggiante sostenibile vedrà luce in Corea del Sud

OLIVER CAMPONOVO CITTÁ SOSTENIBILE - Vedrà luce proprio a Busan, in Corea del Sud, il progetto della prima città galleggiante sostenibile al mondo, col nome di Oceanix Busan. Scopo del progetto è quello di contrastare l’innalzamento delle maree, con 15,5 acri di superficie, 3 piattaforme galleggianti interconnesse e collegate anche alla terraferma. L’obiettivo è quello di espandere la città per contenere molte persone.

Un progetto totalmente sostenibile

La prima città galleggiante al mondo verrà sovvenzionata dalla società Oceanix e dall’UN-Habitat,l’agenzia delle Nazioni Unite dedita all’urbanizzazione green e totalmente sostenibile. Per la costruzione se ne occuperanno l’azienda Samoo Architect & Engineers, che è di proprietà del colosso Samsung e da uno degli studi d’architettura più importanti al mondo, il BIG. Una superficie di 15,5 acri che potrà ospitare inizialmente 12.000 persone ed in seguito, quando la città si trasformerà organicamente, potrà anche arrivare a contenere 100.000 persone.

Funzioni 100% green

All’interno della città vedranno luce dei quartieri, ognuno con uno scopo specifico (centri di ricerca, abitazioni) che si uniranno ai principi dell’economia circolare, grazie ai sei sistemi integrati. Si avranno quindi cibo autoprodotto e zero rifiuti (si potrà anche riciclare la plastica con metodi totalmente innovativi), habitat costiero con zero emissioni ed energia operativa continua, grazie a dei pannelli fotovoltaici galleggianti. Rivoluzionario anche il sistema idrico, in quanto sarà a circuito chiuso e servirà all’agricoltura urbana, dove ogni risorsa verrà sfruttata col minimo spreco, per un buon risultato.

Per maggiori informazioni basta leggere l’articolo completo, disponibile nel link seguente, Sta per nascere la prima città galleggiante al mondo