E-fuels in Cile ed Europa, l'investimento sostenibile

E-fuels in Cile ed Europa, l'investimento sostenibile

OLIVER CAMPONOVO E-FUELS – Le sorti del nostro futuro dipendono da come gestiamo le fonti sostenibili e da quanto agiamo in fretta per diffonderle. L’emergenza climatica in corso scandisce il tempo che ci resta per creare un mondo fatto di fonti rinnovabili e sistemi sostenibili. Infatti le persone più attente alla questione climatica osservano gli sviluppi degli e-fuels nel mondo con la speranza di sostituire i combustibili fossili al più presto. Questo è l’esempio di Oliver Camponovo, consulente finanziario costantemente aggiornato sulla sostenibilità nel mondo.

Che cosa sono gli e-fuels

Gli e-fuels stanno ancora compiendo un percorso in sordina. Tutti lo sanno, la fonte che riceve più attenzioni per sostituire i combustibili fossili è l’elettricità: per il momento i veicoli “ibridi” si diffondono sempre di più. Naturalmente questo è comunque un grande traguardo, anche se l’elettrico è una delle diverse soluzioni: qui entrano in gioco gli e-fuels.

Gli “electrofuels”, abbreviati per l’appunto in e-fuels, sono combustibili sintetici, sia liquidi che gassosi. Questi combustibili sono creati a partire da fonti rinnovabili da cui viene presa l’energia elettrica che si trasforma in energia chimica. Dopo questo primo importante passaggio è possibile creare diversi tipi di combustibile, ma ogni sistema produzione di e-fuels può sempre crearne uno in particolare: l’idrogeno.

Le emissioni ridotte degli e-fuels

La prima differenza tra gli e-fuels e i combustibili fossili è quella che più ci spinge a volerli nel quotidiano: le emissioni si riducono drasticamente. Infatti la produzione di CO2 è inferiore di almeno il 70% negli e-fuels rispetto ai combustibili precedenti. Gli e-fuels sono diversi, ma accomunati da un unico obiettivo: portare l’anidride carbonica nell’aria ai minimi storici.

Un’altra caratteristica importante sta nella cattura della CO2 durante la sintesi per gli e-fuels: grazie a questo procedimento le emissioni sono ancora più ridotte. In parole semplici, per trasformare l’idrogeno negli altri e-fuels serve la combinazione con l’anidride carbonica: quindi anche la produzione aiuta a diminuire la CO2. I nuovi combustibili possono rivoluzionare il mercato del carburante aiutando moltissimo l’ambiente.

Gli e-fuels e il progetto in Cile

La produzione di e-fuels ha bisogno di un luogo ricco di fonti rinnovabili, come il Cile e il suo vento. Questa risorsa è molto presente nel sud del paese, quindi da un po’ di tempo stanno pensando a un nuovo progetto. L’idea nasce intorno agli e-fuels e prevede di creare un nuovo carburante green entro i prossimi anni. Il progetto si chiama “Haru Oni”, sarà realizzato nella provincia di Magallanes a partire dall’energia eolica. Con questa energia divideranno l’acqua nei suoi due componenti, idrogeno e ossigeno: il primo dei due sarà combinato alla CO2 per ottenere un nuovo e-fuel. Il risultato sarà metanolo sintetico e con una nuova tecnologia “Methanol to Gasoline” (che attende l’approvazione) può essere convertito in un carburante ecologico.

Dalla Porsche all’Enel: chi crede nel progetto

I partner di questo progetto provengono da tutto il mondo: partendo dalla società di auto sportive Porsche fino all’italiana Enel. Coloro che finanziano l’iniziativa credono che sia importante affiancare l’energia elettrica con gli e-fuels. Infatti, se da un lato l’energia elettrica riduce a zero le emissioni, i nuovi carburanti potranno sostituire i combustibili fossili nei sistemi di combustione attuali. Così facendo possiamo frenare le emissioni di CO2 in poco tempo, senza aspettare che i nuovi sistemi di energia elettrica entrino in circolazione. Infatti gli e-fuels completano il processo di decarbonizzazione delle emissioni, cioè danno un aiuto molto forte per raggiungere le 0 emissioni. Le fasi per ottenere un futuro green sono molte: dovremo affrontare ogni tipo di prova per arrivare all’obiettivo desiderato.

“Se guardiamo al futuro in modo obiettivo, capiamo subito che un mondo a emissione zero è ancora lontano. Soprattutto, se puntiamo tutto sull’elettrico, non possiamo far altro che aspettare di rivoluzionare tutto il sistema energetico senza compromessi. L’idrogeno è la soluzione in attesa di arrivare alla completa sostenibilità” – Le parole di Oliver Camponovo.

Una corsa contro il tempo: gli investimenti in Europa

Dal Sud America all’Europa, la corsa per avere gli e-fuels al più presto raggiunge tutto il mondo. Infatti anche il vecchio continente sta facendo i primi passi per un mondo green grazie all’idrogeno. L’emergenza climatica ha portato a grandi proteste e movimenti per il bene del nostro pianeta e le istituzioni cercano di dargli voce. Perciò nel 2020 l’Unione Europea ha dato inizio all’European Clean Hydrogen Alliance, un progetto per investire nella conversione all’idrogeno.

“Uno dei grandi passi avanti degli ultimi anni è l’appoggio delle istituzioni per i progetti sostenibili  – riflette Oliver Camponovo -. I primi protocolli di qualche anno fa non hanno mai trovato un forte riscontro come in questo periodo”.

Questa sostanza è la chiave per creare i nuovi e-fuels, quindi investendo nell’idrogeno si arriverà ai carburanti ecologici. L’Alleanza Europea ha l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 grazie alla decarbonizzazione delle industrie. Per raggiungere questo traguardo stanno cercando il modo migliore di investire sul mercato dell’energia.

Il progetto in Europa: le cifre per gli e-fuels

Un progetto pensato per dare un forte slancio alla distribuzione degli e-fuels in Europa ha bisogno di un fondo importante. Per questo l’European Clean Hydrogen Alliance fa parte di un’intera strategia di investimenti da parte dell’Unione Europea per stimolare l’integrazione di un nuovo sistema energetico. Il progetto ambisce a stimolare tutti i settori dell’energia a usare i nuovi e-fuels invece dei combustibili fossili, quindi gli investimenti devono essere all’altezza. Una prima stima dei soldi necessari per questo investimento prevede che serviranno ben 430 miliardi di euro da qui al 2030.

Questa cifra può sembrare enorme, ma se pensiamo alle possibili applicazioni degli e-fuels allora capiamo il motivo dell’investimento. In effetti l’alleanza europea ha organizzato ben 6 roundtables, una per ogni ambito che riguarderà l’idrogeno nella società. Per esempio, esiste una roundtable per l’idrogeno nelle applicazioni industriali, un’altra per l’idrogeno nella mobilità ecc.

Il progetto in Europa: le cifre per gli e-fuels

L’energia elettrica sarà di grande aiuto, ma senza gli e-fuels l’Europa avrebbe bisogno di troppo tempo per ridurre le emissioni di CO2. Purtroppo questo pensiero non è molto diffuso: tutti vorremmo un mondo più sostenibile, ma dobbiamo anche pensare a quanto tempo serve. L’elettricità è una fonte rinnovabile che ha bisogno di un sistema totalmente diverso da quello attuale. Ecco perché Oliver Camponovo guarda all’idrogeno con un forte entusiasmo:

“Gli e-fuels a base di idrogeno possono adattarsi ai sistemi energetici già esistenti senza troppi cambiamenti. Questo aspetto è fondamentale: prima di passare all’elettrico molti ambiti devono essere rivoluzionati completamente. Dovremo aspettare ancora molti anni, ma nel frattempo gli e-fuels possono entrare in gioco per rendere il mondo più sostenibile in tempi più brevi”.

Il tempo per raggiungere dei risultati soddisfacenti e sostenibili è scarso, ecco perché gli e-fuels diventano importantissimi.

Per saperne di più visita i seguenti link:

https://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2021/01/04/news/non_solo_elettricita_e_idrogeno_arrivano_gli_e-carburanti-280919356/
https://rienergia.staffettaonline.com/articolo/34675/E-fuels:+cosa+sono+e+quali+mercati+conquisteranno/Davide+Faedo+e+Tommaso+Bellin
https://ec.europa.eu/growth/industry/policy/european-clean-hydrogen-alliance_en

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