OLIVER CAMPONOVO RICICLO - L’UE avverte l’Italia: solo due mesi per risanare 12 discariche che non hanno requisiti in maniera di riciclo e gestione dei rifiuti. I rischi sono due: una pesante nuova multa e un deferimento alla Corte di giustizia europea. La procedura d’infrazione è stata aperta circa dieci anni fa.
Le discariche “incriminate” dalla Corte dell’Unione Europea si trovano per lo più nel Sud Italia, tra Puglia, Campania e Basilicata. Il nostro paese ha dovuto pagare diverse multe, dal 2009, quasi tutte legate a violazioni delle norme ambientali europee e sulla gestione dei rifiuti, in particolar modo sul riciclaggio. In quasi dieci anni, l’Italia ha sborsato circa 500 milioni di euro.
Una direttiva del 1999 ordinava una modifica o la chiusura delle discariche aperte prima del 2001, adeguandole alle nuove norme stabilite da Bruxelles. La Commissione Europea ha precedentemente avvisato l’Italia diverse volte: nel giugno 2015, per 50 siti che “minacciavano la salute e l’ambiente” e nel maggio 2017 riguardo 44 discariche. Ancora oggi rimangono 32 discariche, di cui 12 sono ancora attive.
Per l’articolo completo leggere qua, Ue: "Italia ha 2 mesi per chiudere 12 discariche al Sud".