BMW IDROGENO - Il 30% delle emissioni di CO2 del pianeta proviene dai trasporti, non solo i singoli cittadini, ma anche le istituzioni stanno sempre più ponendo l’attenzione verso uno sviluppo sostenibile. Con particolare attenzione posta in tutto mondo, dall’Asia all’America, verso lo sviluppo di nuove fonti di energia a partire dalle risorse già esistenti. Un esempio potente è l’idrogeno e il suo impiego come carburante verde. Ma siamo arrivati già al punto che BMW è in grado di dare vita a una piccola produzione del SUV X5 alimentato a idrogeno.
Il consorzio North2 di Equinor, Gasunie, Groningen Seaports, RWE e Shell Nederland, sta sviluppando il più grande progetto di idrogeno verde in Europa. Tali ricerche sono importantissime, specialmente per il comparto dell’industria pesante e dei trasporti. Se infatti, in molti ambiti economici, l’energia rinnovabile potrà sostituire i combustibili fossili, per le industrie come la siderurgica, chimica e di materiali da costruzione si ha bisogno di idee come l’idrogeno verde per attuare uno sviluppo sostenibile.
“L’obiettivo comune è quello di creare una grande produzione di idrogeno verde utilizzando energia eolica offshore. Fino a 4 gigawatt entro il 2030, infatti, che realizzeranno uno degli obiettivi fissati dall’accordo sul clima olandese. Ma l’ambizione va oltre. North2 vuole aumentare a più di 10 gigawatt entro il 2040. Per allora, la produzione di idrogeno verde, che inizialmente sarà prodotta a Eemshaven e successivamente anche in mare aperto, sarà pari a circa 1.000.000 di tonnellate all’anno, riducendo le emissioni di carbonio di oltre 8-10 megatoni all’anno. Sostenuta dall’autorità provinciale di Groninga, la North2 non esclude che altri partner seri si uniscono al progetto più avanti” - si legge sul progetto di North2.
Queste ricerche non si applicano solo all'industria pesante, ma anche a quella dei trasporti. Sia nel trasporto su strada che nel motorsport ci sono già delle iniziative che mirano ad avere veicoli interamente alimentati a idrogeno. In entrambi i casi che andremo a illustrare però si parla sempre di SUV.
Extreme E è un campionato automobilistico che ha preso vita per volere della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobilismo), dall’idea di Alejandro Agag. A gareggiare tra loro sono SUV elettrici uguali per tutti i team in gara. Ad essere eccezionali sono le motivazioni di tale competizione e i luoghi in cui si svolgono le corse.
L’Extreme E è infatti il primo sport nato per sensibilizzare su e combattere la crisi climatica. L’obiettivo della serie è quello di utilizzare le corse fra auto elettriche per mettere in risalto ambienti remoti a rischio per i cambiamenti climatici. La spinta deve essere quella di incoraggiare tutti noi ad intraprendere azioni positive per proteggere il futuro del nostro pianeta. Dal 2024 prenderà vita una serie sorella che avrà come protagonisti SUV a idrogeno, carburante ottenuto dando vita a una reazione di elettrolisi intra-cellulare, il cui unico sottoprodotto “di scarto” è l’acqua. Questo lo rende una fonte di energia altamente pulita.
BMW iX5 Hydrogen sono SUV Fuel Cell di cui presto assisteremo a una piccola produzione. È stato infatti raggiunto un accordo tra il Gruppo tedesco e il governo canadese voluto per trovare la sede dove realizzare questi SUV altamente green e innovativi. BMW non è la sola casa automobilistica in gioco. Il progetto è stato infatti realizzato anche grazie al contributo di Toyota.
Questo lavoro sinergico ha portato alla realizzazione di una powertrain Fuel Cell che alimenterà il modello X5. Già nella primavera del 2023 potremo vedere una piccola quantità di questi modelli su strada che hanno già superato numerosi test, ma che adesso affronteranno la prova del nome. Lo scopo di questa piccola produzione è proprio quello di accertarsi della validità di questa tecnologia altamente green e innovativa.
Frank Weber, membro del consiglio di amministrazione di BMW, ha commentato:
“Siamo certi che l'idrogeno sia destinato ad acquisire un'importanza significativa per la mobilità individuale e pertanto consideriamo una combinazione di sistemi di propulsione elettrica a batteria e celle a combustibile un approccio sensato a lungo termine. Le celle a combustibile non richiedono nemmeno materie prime critiche come cobalto, litio o nichel, quindi investendo in questo tipo di sistema di propulsione rafforziamo anche la resilienza geopolitica del BMW Group”.