Viaggiare green scegliendo il percorso a minor consumo
VIAGGIARE SOSTENIBILE - Oltreoceano è già disponibile, e presto lo sarà anche in Italia, la nuova funzionalità di Google Maps che permette di far risparmiare benzina.
I consumi del settore dei trasporti
Risparmiare carburante, di questi tempi, ha effetti benefici sul portafoglio e sull’ambiente. Da maggio 2020, quando il prezzo della benzina ha toccato i livelli più bassi dell’anno, il rincaro è arrivato a + 6,5 euro. In percentuale l'incremento della benzina è del 9,4%, mentre per il gasolio l’aumento è dell'8,9%.
Per quanto riguarda le emissioni di CO2 in Europa i trasporti stradali sono responsabili per il 71,7%. Percentuale che nell’ultima decade è sempre stato in aumento - ad eccezione del 2020 per le conseguenze della pandemia. Dato in controtendenza rispetto a tutti gli altri settori.
La nuova funzione per viaggiare sostenibile
“Ci sono tre modi per ridurre le emissioni di carbonio in viaggio: evitare gli spostamenti, ad esempio utilizzando strumenti come Google Meet, passare a modalità di viaggio più sostenibili e migliorare l'efficienza di ogni viaggio”. È quello che afferma Adam Elman, Head of Sustainability in EMEA di Google.
Il gruppo di Mountain View ha lanciato una nuova funzionalità della famosa app Google Maps che permette agli utenti di ottenere suggerimenti sui percorsi più eco-friendly e meno dispendiosi in termini di carburante.
“Oltre a mostrare il percorso più veloce, Google Maps mostra anche quello ottimizzato per ridurre il consumo di carburante e di emissioni - continua Elman. - Nel determinare i percorsi prendiamo in considerazione diversi fattori, come la qualità della strada, la direttività del percorso, le condizioni del traffico in tempo reale e altro ancora. Ora stiamo semplicemente aggiungendo il risparmio di carburante come ulteriore fattore, perché sappiamo che risparmiare sul carburante è importante per gli automobilisti. Il percorso ecosostenibile sta avendo un impatto in tutto il mondo: dal suo lancio negli Stati Uniti, in Canada e Germania, si stima che abbia già contribuito a far risparmiare più di mezzo milione di tonnellate metriche di emissioni di anidride carbonica, equivalenti a togliere dalla strada 100 mila automobili. Speriamo di avere lo stesso impatto anche in Paesi europei come l'Italia”.
Che cos'è il turismo rurale?
Il turismo rurale è definito dall’area in cui i turisti svolgono le loro attività piuttosto che dal contenuto dei compiti che svolgono, così che la base di questo tipo di turismo è l’ambiente rurale in senso lato, ha un interessante patrimonio naturale, storico-culturale e architettonico che suscita l’interesse di persone che abitualmente vivono in aree urbane e che sono disposte a “investire” parte del loro tempo libero e risorse in molti casi per riconnettersi alle proprie origini o semplicemente cercare modi o luoghi di vacanza che vanno oltre il loro consueto tenore di vita.
Il Turismo Rurale comprende qualsiasi attività che si svolge in aree rurali e aree naturali, compatibili con lo sviluppo sostenibile, quest’ultimo implica permanenza e utilizzo “ottimale” delle risorse, integrazione della popolazione locale, conservazione e miglioramento dell’ambiente, al contrario al concetto di massima redditività. L’Italia è leader nel turismo rurale con più di 24.000 strutture situate in tutta la penisola posizionate lontano dalle tappe tradizionali, come città d’arte, monumenti nazionali e zone popolari.
Nell’anno 2019, il turismo rurale ha attirato circa 14 milioni di visite individuali. Questo successo è stato effettivamente fermato dall’esplosione di COVID e dalle restrizioni di viaggio, ma con più di 25.000 posti letto e più di 440.000 posti distribuiti tra diversi ristoranti, è in prima posizione per tornare forte una volta che l’economia globale inizia a spingere i viaggi mondiali.
Come si Definisce Turismo rurale
Molti autori usano come sinonimi i termini “Turismo Rurale“, “Agriturismo“, “Ecoturismo“, tuttavia tutti questi termini racchiudono una serie di realtà diverse che danno origine a concetti differenti. Il turismo rurale ha avuto una buona accoglienza tra i turisti poiché la sua offerta è molto ampia e variegata, i suoi prodotti possono spaziare dal più semplice al più elaborato nei servizi turistici, mentre le condizioni contestuali di ciascuna delle sue espressioni sono il segreto del loro fascino poiché differiscono sempre radicalmente l’uno dall’altro.
Molti autori usano come sinonimi i termini “Turismo Rurale”, “Agriturismo”, “Ecoturismo”, tuttavia tutti questi termini racchiudono una serie di realtà diverse che danno origine a concetti differenti.
Agriturismo: è associato alla fornitura di alloggi, servizi di gastronomia locale e / o attività legate all’attività agricola alle quali il turista può partecipare attivamente. (Es .: fare marmellate, mungitura, raccolta, trebbiatura, rodeo, ecc.).
Turismo sportivo: la pratica di qualsiasi attività sportiva nelle zone rurali è la base dell’attività. (Es: pesca sportiva, caccia, ciclismo, ecc.).
Turismo d’avventura: utilizza l’ambiente o l’ambiente naturale come risorsa per produrre sensazioni di scoperta, quindi il suo obiettivo fondamentale è quello di riuscire a trasmettere queste sensazioni, necessitando di conseguenza di spazi poco frequentati dai turisti. (Es: parapendio, rafting lungo i fiumi, escursionismo, ecc.).
Turismo culturale: si basa sull’uso dei costumi culturali, storici, di un territorio come storici e costumisti … orientati alla conservazione e alla migliore conoscenza di essi. Da città a borgo possono costituire l’ambito di sviluppo di questa forma di turismo. (Es: studio delle culture indigene, circuiti storici, visite a siti di interesse architettonico, ecc.).
Ecoturismo: è una delle forme di turismo rurale, definito come un “segmento turistico in cui la conservazione dello spazio naturale in cui si svolge è prioritaria, quindi la sua progettazione considera l’ambiente naturale prima di tutto e quindi la sua conservazione, rispetto a qualsiasi un’altra attività. “(Es: osservazione di uccelli e flora).
Gli obiettivi del turismo rurale
Nella maggior parte delle comunità, i residenti hanno l’autorità e la partecipazione delle comunità è incoraggiata, cercando di raggiungere uno sviluppo sostenibile. Il turismo rurale è un’attività economica complementare all’agricoltura, che consente ai piccoli produttori o alle unità produttive di diversificare ed espandere la loro fonte di reddito, riducendo così la loro dipendenza dalla monocoltura. Perché lo sviluppo di questo turismo abbia luogo, è essenziale formare e organizzare gli abitanti di una comunità nella creazione di posti di lavoro permanenti e di lavoro autonomo.
Il turismo rurale si caratterizza per la pratica consapevole sull’utilizzo delle risorse naturali e culturali di un territorio, nonché per il rispetto del patrimonio del territorio in cui si sviluppa, è un prodotto a basso impatto ambientale e socioculturale, che mira a svolgere attività di convivenza e interazione con una comunità rurale, in modo tale da poterne conoscere le espressioni sociali, culturali e produttive.
Il turismo rurale si caratterizza per essere un turismo voluto e controllato dalle popolazioni locali che lo sviluppano, è un luogo di incontro e dove si condividono le esperienze di vita della comunità, e quindi è un turismo che promuove:
L’iniziativa locale, che si basa sulla capacità dell’abitante rurale di pubblicizzare i propri aspetti culturali e doganali.
La gestione locale, dove le aziende di piccoli produttori agricoli possono sviluppare interessanti strategie di gestione per iniziative di turismo rurale trattandosi di un turismo di piccole o medie imprese, dove l’elemento centrale ed essenziale è l’uomo stesso.
diversificazione e aumento del reddito dei piccoli produttori agricoli e delle loro famiglie, oltre a generare nuove alternative occupazionali, soprattutto per i giovani e le donne rurali.
la valorizzazione della cultura locale, rafforzando i legami con i turisti che cercano di conoscere diversi modi di vivere o usanze a cui sono abituati provoca nella popolazione residente un senso di orgoglio e desiderio di preservarli, una situazione positiva, soprattutto per le culture tradizionali che rischiano di essere assorbite o sostituite da pratiche mutuate da altre culture.
definizione dei paesaggi locali, poiché dispone di un numero variegato di risorse naturali e socio-culturali come ampi spazi di tranquillità e riposo, paesaggio attraente, importante patrimonio architettonico e urbano, ecc …
La forza del turismo rurale risiede in gran parte negli aspetti legati alle capacità dell’abitante rurale di interagire con i turisti, cioè la capacità di comunicare con il visitatore, attraverso le parole, gli atteggiamenti, attraverso l’ambiente e le proprie attività.
A tal proposito, l’argomento del turismo rurale verrà approfondito nella fiera digitale Agri Travel & Slow Travel Expo – Fiera dei Territori. Qui sarà possibile reperire tutte le informazioni a riguardo e saranno affrontate le tematiche collegate al turismo sostenibile. Per maggiori info su Agri Travel & Slow Travel Expo è possibile leggere il mio articolo.
Agri Travel & Slow Travel Expo – Fiera dei Territori
Quest’anno si sa, anche per i viaggi c’è stata una battuta d’arresto. Le possibilità per viaggiare si sono ridotte drasticamente e perciò la nostra sete di viaggi è rimasta insoddisfatta. Non perdiamoci d’animo e vediamo cosa possiamo fare per rimanere connessi al mondo dell’avventura.
Un modo per tornare a provare quell’euforia che tanto ci fa sentire vivi quando viaggiamo ce lo propone una fiera virtuale: Agri Travel & Slow Travel Expo – Fiera dei Territori. Questo salone virtuale è infatti promotore di tutte quelle forme di viaggio sostenibili e rispettose dell’ambiente.
Arrivata alla sua sesta edizione, quest’anno gli organizzatori hanno scelto una modalità completamente digitale per ovviare al problema covid. In questo modo coloro che vorranno partecipare non incorreranno in nessun rischio e potranno godersi la fiera dovunque vogliano, in totale sicurezza.
Le date per partecipare a questo evento, interamente virtuale, sono dal 24 al 27 settembre 2020 e sarà possibile fare incontri del tipo B2B (Business-to-Business) e B2C (Business-to-Consumer).
Con questo salone virtuale non solo avrai quindi modo di fare nuove esperienze standotene tranquillamente a casa tua, ma potrai anche ascoltare gli opinion leader del settore del turismo. Infatti il programma di questo evento è molto ricco e prevede l’intervento di molti esperti nell’ambito del turismo sostenibile.
Le parole chiave saranno quindi agricoltura, cultura, turismo, mobilità integrata e sostenibilità. Una particolare attenzione verrà poi data al cibo, con degustazioni e showcooking live ai quali poter partecipare in maniera digitale. Entriamo allora nel dettaglio di questa Fiera dei Territori e vediamo cosa ci offre e perché è così interessante.
Agri Travel & Slow Travel Expo: come funziona
Agri Travel & Slow Travel Expo ha come obiettivo la promozione del turismo green, nelle forme del turismo rurale, lento e sostenibile a livello locale, nazionale e internazionale. Vuole anche trasmettere la determinazione di quegli operatori che lavorano nell’ambito del turismo sostenibile e lanciare un messaggio che questo tipo di turismo c’è ed è più forte di prima.
Questa versione digitale della fiera offre una valida alternativa in un momento difficile e proprio per la sua digitalizzazione rende più facile la partecipazione di numerosi espositori sia nazionali che internazionali. Sarà quindi un bacino di idee provenienti da tutto il mondo.
Nei giorni dal 24 al 27 settembre sarà possibile accedere a questa Fiera dei Territori. Ciò che ti servirà è soltanto un computer o un dispositivo mobile e una connessione a internet. Con questi due elementi sarai pronto a partecipare.
Una volta entrato nella salone digitale potrai muoverti con il tuo avatar e visitare gli stand virtuali che hanno deciso di partecipare all’iniziativa. Ogni stand si occuperà della promozione del proprio prodotto o della propria destinazione, esattamente come farebbe nella fiera vera e propria. Con la chat potrai anche connetterti con gli operatori e interagire in modo istantaneo.
Sebbene sia quindi una versione digitale, Agri Travel & Slow Travel Expo vuole comunque mantenere alto il livello di partecipazione all’evento. Per fare ciò ha arricchito il tutto con eventi live e dirette streaming da poter guardare e commentare in diretta.Vediamo quindi quali saranno alcuni degli eventi che questa salone digitale ci propone.
Agri Travel & Slow Travel Expo: programma
La Fiera dei Territori sarà completamente gratuita e sarà divisa in due parti: la sezione dedicata ai B2B (Business-to-Business) e quella dedicata ai B2C (Business-to-Consumer).
Nella sezione B2B saranno effettuati workshop e incontri con buyer. Sarà sempre promosso un turismo sostenibile, verranno presentate delle offerte e si parlerà del territorio attraverso incontri virtuali tramite chat e videochat. I buyer presenti saranno circa una cinquantina provenienti dall’Italia e dall’Europa e comprenderanno associazionismo e intermediato, tour operator e tour organizer. In questa sezione potrai conoscere i segreti di alcune destinazioni emergenti che hanno un occhio di riguardo alla sostenibilità e nuovi modi per alimentare la voglia di viaggio.
Agri Travel & Slow Travel Expo ha come obiettivo la promozione del turismo green, nelle forme del turismo rurale, lento e sostenibile a livello locale, nazionale e internazionale.
La sezione B2C (Buyers-to-Customer) sarà invece nei giorni 26-27 settembre. Anche qui il focus della Fiera dei Territori è sul turismo rurale, sul turismo lento e quello sostenibile. Ci sarà la possibilità di partecipare a dirette live di eventi culturali e enogastronomici come degustazioni e showcooking, con cui sarà possibile interagire tramite la chat. Si potranno anche vedere attività di folklore legate al territorio e saranno presentate nuove mete di viaggio. La tua voglia di viaggiare crescerà esponenzialmente.
Durante Agri Travel & Slow Travel Expo sarà quindi possibile confrontarsi con la realtà della sostenibilità e dei viaggi ad essa correlati, in vista anche dell’Agenda 2030. Gli opinion leader del settore turististico, ambientale e culturale esporranno le loro visioni e cercheranno di trovare nuovi modi per rilanciare ogni forma di turismo sostenibile.
Il 14 gennaio 2020 la Commissione Europea ha annunciato il piano di investimenti European Green Deal (EGD), o come alcuni chiamano Green New Deal, con l’obiettivo di far raggiungere al continente europeo un impatto zero per il 2050. L’ambizioso progetto mira a fare dell’Europa una potenza all’avanguardia sul fronte dell’economia sostenibile e della lotta al degrado ambientale.
I fondi stanziati vanno a finanziare diverse aree. Tra queste troviamo il settore dei trasporti, che mira a inserire mezzi a ridotto impatto ambientale, e il settore energetico, il quale punta a diminuire il rapporto carbonio-idrogeno durante la produzione di energia. Una parte dei fondi sarà anche investita in nuove tecnologie volte al rispetto dell’ambiente e nella costruzione di edifici a minor impatto energetico.
Sarà presente il Just Transition Fund (fondo di giusta transizione) strettamente rivolto a imprese, persone e regioni che avranno difficoltà nella transizione verso l’economia verde. Il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso chiaramente le sue intenzioni di lottare per contrastare i cambiamenti climatici. Questo era ciò che preannunciava nel documento “My Agenda for Europe”.
Voglio che l’Europa lotti maggiormente per essere il primo continente ad impatto zero sul clima.
Il momento dei fatti è dunque arrivato. Nella tabella di marcia della Commissione Europea non solo si propone l’attivazione di fondi ma anche di una “Climate law” (Legge sul clima) per azzerare l’inquinamento sul suolo europeo. In questo modo l’Europa abbraccia una svolta ambientalista per la salvaguardia del clima, dell’aria che respiriamo e di tutte le risorse del continente.
“Dal produttore al consumatore” e la strategia sulla biodiversità
Il 20 maggio 2020 sono state presentate, in relazione al Green Deal, due nuove strategie. La prima è la strategia “dal produttore al consumatore” (Farm to Work Strategy) e la seconda è la strategia dell’Europa sulla biodiversità 2030 (Biodiversity Strategy).
Il continente europeo con il primo documento va a colpire il settore dell’agricoltura nel quale si propone di ridurre l’uso dei pesticidi del 50%, diminuire l’uso dei nutrienti e fertilizzanti, puntare maggiormente su un’agricoltura di tipo biologico.
L’obiettivo è quello di contrastare l’inquinamento delle risorse naturali garantendo un prodotto più sano e genuino. L’altro proposito è quello di rendere il consumatore più consapevole di ciò che sta mangiando e degli effetti che la sua alimentazione ha sull’ecosistema.
Per fare ciò verranno proposte delle etichette alimentari con maggiori indicazioni sulle qualità nutritive del prodotto e sull’impatto ambientale avuto per la sua produzione.
Nel secondo documento, la strategia dell’Europa sulla biodiversità, il focus è incentrato sulla salvaguardia dell’ambiente naturale. Saranno infatti aumentate le zone protette, sia per quanto riguarda la superficie terrestre che i mari. Verranno inoltre protette quelle foreste antiche e primarie che caratterizzano l’Europa e saranno piantati nuovi alberi. Gli ecosistemi terrestri e marini degradati verranno riqualificati in modo da spingere un ritorno della flora e fauna preesistenti. Il fine ultimo è quello di preservare le biodiversità presenti sul territorio europeo, in modo tale da permettere alla natura di riprendersi i propri spazi.
EGD, un passo verso il turismo sostenibile
Il Green Deal è un piano che intacca molti settori economici, i quali beneficeranno di esso e faranno la propria parte per renderlo possibile. Come ha fatto presente il Segretario Generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), Zurab Pololikashvili, anche il turismo è parte di questo piano. Questa è stata la sua dichiarazione alla Fiera del Turismo di Madrid (FITUR).
Il settore del turismo ha l’obbligo di usare il suo singolare potere per condurre una reazione al cambiamento climatico e assicurarsi una crescita responsabile.
Dunque è necessario fare una riflessione su quali siano gli aspetti positivi dell’European Green Deal sul turismo. Sicuramente la buona riuscita di questo piano andrà ad aumentare il numero delle persone che al classico viaggio frenetico e caotico preferiscono un viaggio sostenibile ed eco-friendly. Come primo punto a favore ci potrà essere quindi un incremento dei viaggiatori consapevoli. Maggiore consapevolezza, maggiori risultati su tutto il fronte. Avere più persone che scelgono viaggi sostenibili giova all’ambiente e rafforza il concetto dell’EGD.
Quando si parla di turismo non si fa riferimento soltanto al fatto di visitare luoghi nuovi ma si parla anche di scoperta di sapori e gusti tradizionali e conoscenza della cultura ospitante. L’EuropeanGreen Deal a tal proposito va proprio a valorizzare questi due campi. Riscoprire la genuinità di un determinato prodotto è un modo per arricchire l’esperienza di viaggio. Avere la possibilità di assaporare alimenti biologici manipolati secondo le tradizioni locali è un modo per conoscere le tradizioni di una nuova cultura. C’è quindi la possibilità di avere un’esperienza di viaggio completa.
Maggiore consapevolezza
Gli ultimi due elementi che possono subire dei benefici grazie a questa strategia verde attuata dall’European green deal possono essere correlati al mondo dei trasporti e della decontaminazione dei luoghi. L’ambizioso piano vuole dare spazio a mezzi di trasporto non dannosi per l’ambiente, introducendo forme di trasporto più pulite e sane. Questo è un incentivo per il visitatore a spostarsi con mezzi sostenibili. Arricchire il proprio viaggio, dove possibile, con spostamenti in bici o altri mezzi green, è un modo per vivere in maniera più sostenibile la propria vacanza.
Come ultimo punto dobbiamo soffermarci sull’impatto dell’EGD sulla natura. Ci sarà infatti la riscoperta di bellezze naturalistiche fino ad ora abbandonate a sé stesse. Di conseguenza ci saranno nuove mete da visitare e conoscere. La natura riprenderà vigore e il turismo potrà avere nuove meraviglie da ammirare.
Mai come quest’anno si è pensato a quanto il mondo che ci circonda sia un elemento essenziale da proteggere. L’arrivo del virus Covid-19 ci ha messo davanti alla necessità di cambiare le nostre abitudini in favore di comportamenti rispettosi verso l’ambiente. Questo mi porta a fare una piccola riflessione sul tipo di turismo dei prossimi mesi. Il virus ci ha quasi tolto l’opportunità di viaggiare, ridimensionando le nostre idee di viaggio. Abbiamo attraversato un periodo in cui avere la possibilità di fare un viaggio sembrava essere un’utopia.
Cercando di trovare un lato positivo, penso che in questo particolare momento storico i viaggi sostenibili siano una valida soluzione per saziare la nostra voglia di viaggi. Decidere di andare in vacanza in maniera eco-friendly e responsabile ci può permettere di visitare luoghi nuovi e farlo con consapevolezza e in totale sicurezza. Credo che la parola d’ordine dei prossimi viaggi debba essere sostenibilità, per contribuire ad avere un mondo più pulito e sano.
Ranch in Texas, una vacanza da cowboy
Ranch in Texas, vivi da cowboy
Durante i miei studi universitari ho avuto la possibilità di esplorare gli Stati Uniti d’America, in particolare ho vissuto a Berkeley, California, e ad Austin, Texas. Porto con me un piacevole ricordo di quei momenti e di quei luoghi.
In questo momento così difficile dovuto alla pandemia del covid-19 che sta imperversando in ogni parte del mondo e che sta mettendo a dura prova anche gli Stati Uniti d’America, mi sento di mandare un pensiero positivo a quei luoghi che sono stati una parte importante della mia vita universitaria.
Nella speranza che la situazione migliori, mi sono soffermato a riflettere su come poter visitare queste zone in maniera sostenibile e responsabile. Non ho potuto fare a meno di pensare al Texas e ai suoi caratteristici ranch. Decidendo di organizzare un viaggio in un ranch del Texas è possibile fare una scelta sostenibile per l’ambiente.
I ranch in Texas altro non sono che delle fattorie dove viene allevato bestiame. In questi luoghi è possibile assaporare la vita dei tipica dell’universo “western” dei cowboy, rivisitata in maniera più moderna e meno massacrante di come era in passato.
I ranch rappresentano l’altra parte del sogno americano. Se nella visione comune degli Stati Uniti d’America ci sono città metropolitane e persone prese dagli affari, c’è anche l’altro aspetto da considerare, un mondo naturalistico e tranquillo dove si vive a contatto con la natura.
Insomma, se desideri riscoprire la natura e tutto il suo mondo, una vacanza nei ranch in Texas è proprio quello che fa al caso tuo. Andiamo a vedere quindi cosa ci offre la vita da cowboy.
Texas e la vita da ranch
Lo Stato del Texas si trova nella parte meridionale degli Stati Uniti d’America e confina a sud con il Messico, ad est con la Louisiana e l’Arkansas, ad ovest con il New Messico e a nord con l’Oklahoma. Inoltre è il secondo stato degli USA per popolazione e superficie.
Nonostante la sua capitale, Austin, sia conosciuta per essere patria dell’High Tech, il Texas ha anche un aspetto rétro. Con i ranch in Texas infatti è possibile sperimentare una vita rurale all’opposto di quella contemporanea e caotica di tutti i giorni.
Qui è possibile staccare con la solita routine quotidiana per potersi avvicinare alla natura e al territorio che caratterizzano questi luoghi. Negli ultimi anni i ranch hanno infatti anche intensificato le proposte turistiche “green”, vista la maggiore consapevolezza dei viaggiatori.
Un mix di emozioni ed esperienze è quello che caratterizza la vita del ranch.
I ranch con le loro attività proteggono e difendono l’ecosistema che li ospita. All’interno di queste strutture è possibile fare diverse attività, tutte connesse alla quotidianità del mondo rurale e naturale. Inoltre è anche possibile entrare in contatto con gli animali che vengono allevati all’interno del ranch.
La prima cosa da sapere prima di scegliere questo tipo di vacanza è che puoi decidere se partecipare in maniera più o meno attiva alla vita del ranch. Scegliendo un tipo di soggiorno più attivo, simile alla proposta del turismo rurale, puoi fare le attività tipiche locali legate alla quotidianità di queste fattorie.
Se invece preferisci una vacanza in completo relax dove goderti la natura e il territorio locale, in questo caso i “Dude ranch” fanno al caso tuo. Questi sono infatti orientati principalmente al turismo e all’interno di essi puoi vivere l’ospitalità tipica texana e conoscere le tradizioni, senza dover fare nessuno sforzo e senza “sporcarti le mani”.
Ranch, una scelta sostenibile
Dagli anni ‘90 i ranch in Texas hanno cominciato a riscoprire gli aspetti più naturali della loro quotidianità, dando maggiore spazio al territorio che li ospitava. È stata data maggiore attenzione quindi alla valorizzazione del territorio e della natura e agli animali che in esso vivono. Questa tendenza è stata anche applicata alle offerte turistiche, proponendo scelte più “green” per coloro che decidono di soggiornare nella terra dei cowboy.
Tra le esperienze che è possibile fare all’interno dei ranch in Texas, c’è quella di imparare a prendersi cura dei cavalli, immancabili compagni dei rancheros. Non solo quindi potrai cavalcarne uno, ma potrai anche spazzolarlo, tenerlo pulito e creare una connessione unica con il mondo naturale.
Passeggiate a cavallo o camminate nelle immense praterie sono all’ordine del giorno. Per chi ama ammirare la natura incontaminata, i ranch sono il posto giusto. Qui potrai cavalcare nella natura selvaggia e vedere animali selvatici che corrono liberi.
È possibile anche fare esperienze sul lavoro nel ranch, andare a pesca, fare birdwatching, girare in mountain bike o fare incontri ravvicinati con allevamenti di bestiame. Alcuni danno anche la possibilità di dare da mangiare al loro bestiamo e – diciamocela tutta – chi farebbe mai una cosa del genere nella propria quotidianità?
Ma il ranch non è solo lavoro, è anche convivialità. L’ospitalità dei rancheros è caratteristica e ti fa sentire come se fossi a casa. Spesso le cene sono un momento di condivisione dove i rancheros narrano le proprie storie di vita e i racconti caratteristici del loro territorio.
Un mix di emozioni ed esperienze è quello che caratterizza la vita del ranch. Il tutto caratterizzato da un occhio di riguardo alla valorizzazione del territorio e della natura. Decidere di fare una vacanza nei ranch texani è un modo per fare una scelta sostenibile.
Sviluppo sostenibile: i 17 obiettivi da portare a termine entro il 2030
SVILUPPO SOSTENIBILE – Sono in tutto 17 gli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile. All’interno di questi obiettivi, si sviluppano 169 traguardi che, per il bene collettivo, devono essere raggiunti entro il 2030. Salvaguardare l’ambiente per dare alle generazioni future un pianeta nel quale regna la prosperità e l’equilibrio.
Sviluppo Sostenibile, cos’è l’Agenda 2030
“L’Agenda 2030” – spiega il Ministero dell’Ambiente – “riconosce lo stretto legame tra il benessere umano e la salute dei sistemi naturali e la presenza di sfide comuni che tutti i paesi sono chiamati ad affrontare. Nel farlo, tocca diversi ambiti, interconnessi e fondamentali per assicurare il benessere dell’umanità e del pianeta: dalla lotta alla fame all’eliminazione delle disuguaglianze, dalla tutela delle risorse naturali all’affermazione di modelli di produzione e consumo sostenibili”.
Il ruolo del turismo
Le Nazioni unite hanno definito il turismo come la terza potenza economica, rappresentando (nel 2015, ndr) il 10% del PIL mondiale. “Il turismo ha il potenziale per contribuire, direttamente o indirettamente, a tutti gli obiettivi”. La crescita economica inclusiva e sostenibile, ad esempio, è uno dei 17 obiettivi primari di cui parlavamo prima, così come è strettamente collegato al consumo e alla produzione sostenibile, e all’uso sostenibile di oceani e risorse marine.
Agenda 2030: qualche dato
Fatti e cifre
• La disoccupazione globale è salita da 170 milioni nel 2007 a quasi 202 milioni nel 2012; di questi, circa 75 milioni sono giovani donne e uomini
• Quasi 2,2 miliardi di persone vivono al di sotto della soglia di 2 dollari al giorno; l’ eliminazione della povertà è possibile solo attraverso posti di lavoro stabili e ben pagati.
• A livello globale sono necessari 470 milioni di impieghi per coloro che entreranno nel mercato del lavoro tra il 2016 e il 2030.
OLIVER CAMPONOVO SOCIETÀ SOSTENIBILI – La responsabilità per la salute del nostro pianeta ricade sempre più su di noi, ogni giorno che passa. Le scadenze previste dagli esperti si avvicinano e noi dobbiamo mantenere l’impegno di convertire ogni nostra abitudine per agire nel nostro piccolo. Anche i viaggi ne saranno influenzati e già adesso abbiamo l’esempio di società sostenibili nel mondo turistico. Diamo uno sguardo al tema grazie all’interesse di Oliver Camponovo.
Le certificazioni sulla sostenibilità
Le società turistiche possono ottenere una certificazione che attesti la loro sostenibilità. Questa è data dalla B Corporation, una compagnia che ha l’obiettivo di diffondere vari standard per rendere il mondo più sostenibile. Per distribuirlo nelle società del turismo hanno stilato una tabella per la valutazione in cui le attività possono ottenere fino a 200 punti, ma si tratta di una sfida difficilissima. Servono 80 punti per ricevere la certificazione e dimostrare di essere una società sostenibile a tutti gli effetti.
Il periodo che stiamo attraversando sta certamente mettendo in difficoltà il settore dei viaggi. Ognuno di noi deve rendere conto a delle restrizioni che non gli permettono di esplorare il mondo. Ma un lato positivo di tutto ciò esiste: il turismo compie i primi passi per raggiungere una maggiore sostenibilità. Questa tendenza è tangibile nei viaggiatori da tempo e finalmente potranno cominciare a realizzare il loro viaggio sostenibile e ideale.
Alcuni esempi di società sostenibili
Le società sostenibili certificate dalla B Corporation sono ancora poche nel mondo. Questo accade per due motivi: la tendenza alla sostenibilità deve ancora consolidarsi nel settore, inoltre il loro metodo di giudizio è davvero rigido. Pare che non sia semplice ottenere un buon voto secondo la loro tabella: per esempio, un bellissimo cottage in Costa Rica che si trova all’interno di un Parco Nazionale ha ottenuto 121,5 punti. Questo punteggio non si avvicina al massimo, ma è uno dei più alti che possiamo vedere in circolazione.
Altrimenti troviamo un’agenzia di viaggi di volontariato in Nuova Zelanda, anzi l’unica agenzia. Infatti essa è la sola compagnia di viaggi di volontariato a possedere la certificazione della B Corporation con 93,7 punti. Le società sostenibili sono presenti e anche affermate, tuttavia sono alla ricerca di abbastanza viaggiatori da fare della sostenibilità uno standard del turismo. Oliver Camponovo è tra questi: analista finanziario nella vita, appassionato di viaggi sostenibili nel tempo libero.
unica italiana nella Sustainable Destinations Top100 2019
Estate 2020, periodo storico particolare. La nostra voglia di vacanza scalpita e richiama a sé tutta la nostra attenzione. Il distanziamento sociale imposto per frenare il contagio del virus covid-19 ci impone di pensare al nostro viaggio in maniera alternativa. I luoghi sovraffollati vanno evitati, preferendo invece mete meno popolate.
Per questo ho pensato ad un luogo che avesse questa caratteristica e che fosse, allo stesso tempo ,una destinazione sostenibile. Credo che l’attenzione verso l’ambiente in cui viviamo debba essere un fattore decisivo per le nostre scelte di viaggio. La meta da me scelta è quindi Cogne, che rispecchia interamente il concetto di eco-friendly.
Cogne è infatti l’unica città italiana a potersi vantare di essere entrata nella classifica mondiale delle 100 Migliori Destinazioni Sostenibili per l’anno 2019 (Sustainable Destination Top 100 2019). La Perla Alpina è infatti rientrata per la 4° volta consecutiva nella lista delle 100 destinazioni più green al mondo, redatta dall’associazione “The Sustainable Destinations Top 100”.
Cogne è dunque una destinazione sostenibile a tutti gli effetti. Tra gli elementi che l’hanno resa una delle mete più green al mondo troviamo: il servizio di navette gratuito, l’attenzione alla salvaguardia dei propri parchi e l’intervento dei locali per la promozione della cultura tradizionale.
Cogne, un’attrazione naturale
Il comune di Cogne risiede nella Regione Valle d’Aosta a 1524 metri di altezza ed è nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Da qui potrai ammirare la vastità dei Prati di Sant’Orso. Quest’ultimi hanno ricevuto il riconoscimento di Meraviglia d’Italia e sono protetti da uno statuto comunale che impedisce la costruzione di nuovi edifici.
Cogne è dunque natura. Qui potrai apprezzare meravigliosi paesaggi. Potrai farlo in qualsiasi stagione dell’anno. La nostra destinazione sostenibile ha infatti bellezze da mostrare in ogni periodo. Ha anche differenti attività tra cui poter scegliere. In estate, per esempio, è consigliato fare attività di trekking o visitare le cascate di Lillaz, uniche nel loro genere.
L’attrazione principale di Cogne è il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Nato nel 1922, è il più antico parco naturale italiano. Qui potrai ammirare la fauna caratteristica, composta da stambecchi e camosci. Se sarai fortunato vedrai queste creature selvatiche in modo ravvicinato poiché sono solite mostrarsi ai visitatori. Flora e fauna di questo parco vengono dunque salvaguardate e protette tramite lo sviluppo di un turismo sostenibile.
Cogne, destinazione sostenibile, ha anche un ricco giardino botanico. Nel Giardino Botanico Alpino Paradisia potrai passeggiare e osservare oltre 1000 specie di piante appartenenti alle nostre montagne e ad altri gruppi montuosi del resto del mondo.
Cogne, una Perla Alpina sostenibile
Per il suo essere amica dell’ambiente, Cogne fa parte dell’associazione delle Perle Alpine (Alpine Pearls). Questa associazione conta al suo interno 21 località alpine con l’obiettivo comune di promuovere una mobilità dolce che permetta ai viaggiatori di spostarsi senza dover usare la propria macchina. L’idea è quella di offrire una vacanza in totale relax nel pieno della natura alpina. Arrivare a Cogne è dunque facile e coloro che vogliono dimenticarsi della propria automobile, hanno la possibilità di sfruttare l’efficiente rete di trasporti pubblica.
La bellezza della nostra meta green è proprio il fatto di non farti rimpiangere l’auto. Le attività da fare sono numerose e nessuna di esse prevede l’utilizzo della macchina. Per esempio, potrai fare escursioni nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove sono presenti sentieri di diverso tipo adatti a bambini e principianti, ma anche per camminatori esperti.
La bellezza della nostra meta green è proprio il fatto di non farti rimpiangere l’auto. Le attività da fare sono numerose e nessuna di esse prevede l’utilizzo della macchina.
Nella stagione invernale potrai sciare all’interno del Parco Nazionale del Gran paradiso, ammirare il panorama mozzafiato e avere incontri ravvicinati con la fauna selvatica. Per i più piccoli e i principianti c’è invece lo Snow Park, dove si può imparare a sciare in tutta sicurezza. Gli amanti delle passeggiate potranno invece godersi lunghe camminate sulla neve, grazie ai sentieri battuti che permettono di immergersi nella natura.
Ma non solo, Cogne è viva anche nel periodo estivo. Le attività disponibili per questa stagione sono di diverso tipo. I più avventurosi potranno scalare le cime delle montagne ammirando le loro punte innevate e i loro ghiacciai. Per i più sportivi invece ci sono invece l’arrampicata sportiva e la mountain-bike. D’estate infatti gli 80 km di pista di fondo danno vita ad una pista ciclabile.
Cogne, la tua scelta sostenibile
Cogne è in tutto e per tutto una destinazione sostenibile. Con le altre Perle alpine promuove lo sviluppo del turismo eco-friendly. La salvaguardia dell’ambiente e la protezione della fauna sono ciò che la caratterizzano.
Come avevo già scritto in un altro articolo, riguardante l’European Green Deal e il turismo, è arrivato il momento per il turismo di fare la propria parte nella salvaguardia della realtà in cui viviamo. Ognuno di noi può fare la differenza programmando una vacanza in modo da rispettare l’ambiente in cui viviamo.
Ecco perché Cogne può essere la tua scelta sostenibile. Scegliere questa cittadina come meta per il tuo viaggio, significa investire nelle politiche di turismo eco-friendly.
Alghero la piccola Barcellona della Sardegna
Vacanza al mare 2020: Sardegna e Alghero
Nell’immaginario comune l’estate equivale ad andare sulla spiaggia. La vacanza al mare è un must dei mesi estivi. Voglia di sole, acqua e relax. Chi di noi non ha mai fatto almeno una capatina al mare durante le afose giornate estive. Anche solo per un weekend, il mare resta sempre la meta prediletta per moltissimi viaggiatori.
L’Italia per la sua conformazione geografica ci permette di avere un’ampia scelta di luoghi in cui godersi il mare. Da nord a sud le spiagge su cui godersi le meritate vacanze sono tantissime. Io ho deciso di parlare di quella che secondo me è un piccolo gioiello dell’Italia, la Sardegna e più in particolare la città di Algherola piccola Barcellona d’Italia.
La Sardegna è da sempre un luogo rinomato per le sue spiagge bianche e l’acqua cristallina, tanto da far invidia alle spiagge e ai mari caraibici. Nonostante la Sardegna sia presa d’assalto da migliaia di turisti, i suoi paradisi naturali sono custoditi in maniera eccelsa. Il rispetto della natura e del suo ecosistema è un elemento che caratterizza le politiche turistiche sarde.
A tal proposito la Sardegna si sta muovendo per essere sempre più una regione sostenibile. Un esempio di questo trend è il bando sponsorizzato dalla Regione Sardegna in collaborazione con Sardegna Ricerche “Sardegna, un’Isola Sostenibile”, con cui si vuole andare a promuovere l’innovazione di prodotto e di processo in ambito turistico a livello locale e regionale. Dunque l’obiettivo è quello di investire su forme di turismo compatibili con l’ambiente.
Una delle città che sta seguendo questa tendenza è proprio la nostra Algherola piccola Barcellona d’Italia.
Alghero, la piccola Barcellona della Sardegna
Svolta green
Situata nella zona nord della Sardegna in provincia di Sassari, Alghero è una tra le città sarde più conosciute. La sua caratteristica peculiare è quella di essere conosciuta come la Barceloneta sarda, cioè la piccola Barcellona sarda. Il motivo di questo appellativo è il fatto che questa città ha conservato l’uso della lingua catalana, rendendola di fatto un’isola linguistica dove parte della popolazione continua a parlare questa lingua nella variante algherese.
Questa varietà di lingua è stata infatti riconosciuta sia dalla Repubblica Italiana sia dalla Regione Sardegna come lingua minoritaria e per questo viene protetta con programmi di insegnamento e diffusione all’interno del territorio comunale.
I toni spagnoleggianti non sono presenti solo nella lingua, ma si possono ritrovare anche nella struttura degli edifici che richiamano a gran voce le città spagnole.
Alghero non è solo una città dai richiami catalani, ma è anche una comunità che ha deciso di abbracciare il tema dell’ecosostenibilità, promuovendo forme di turismo responsabile. Con il suo Progetto Natura, ha dato il via alla consolidazione di questo tipo di turismo. Da questo progetto è poi nata la Rete Ecoturismo Alghero, un insieme di aziende del territorio che hanno l’obiettivo comune di rispettare la cultura, la natura e la tradizione come valori fondamentali della comunità.
Valorizzare il territorio e le sue tradizioni è quindi un elemento sostanziale per gli abitanti di Alghero. Avere un turismo che rispetti questi valori è diventato dunque l’obiettivo costante da raggiungere.
Alghero, finalmente vacanza
Mare e città
Alghero, chiamata anche il capoluogo della Riviera del corallo per la forte presenza di corallo nelle sue acque, ha una rete di trasporti pubblici che la collega all’aeroporto e che permette gli spostamenti anche nella città. Quindi nel caso in cui non si voglia usare la macchina, c’è la possibilità di non farlo.
L’attrazione principale è sicuramente il mare, che fa da protagonista con il suo colore cristallino. La trasparenza dell’acqua permette di ammirare il magnifico fondale marino costituito da finissima sabbia bianca, che richiama le spiagge caraibiche. La più famosa di queste spiagge è sicuramente Spiaggia delle Bombarde, mentre la più vicina alla città e facilmente raggiungibile a piedi è il Lido di San Giovanni.
Per gli amanti della tranquillità, ci sono alcune calette che danno riparo dal caos delle spiagge affollate. Alcune di esse sono raggiungibili a piedi, tramite percorsi immersi nella natura, mentre altre sono raggiungibili con la barca. Tra le più famose troviamo le Calette del Lazzaretto, Cala di Porto Ferro e le Calette nel Parco di Porto Conte.
Alghero la piccola Barcellona della Sardegna è una cittadina che ti permette di vivere il mare incontaminato sardo
Alghero è molto di più. Per rimanere in tema di ecoturismo, tramite il Progetto Natura potrai fare il Dolphin Watching, pratica che consiste nell’osservare i delfini nella maniera più genuina e naturale, senza disturbare queste creature. Il costo del biglietto per la visita del parco e dei delfini va a finanziare il team di ricerca che si occupa della biologia dei delfini.
Anche il centro cittadino ha le sue peculiarità. È infatti caratterizzato da mura erette nel XIII secolo e ampliate nel XIV secolo. Dai bastioni è possibile ammirare un magnifico tramonto. Inoltre è possibile visitare la Cattedrale Santa Maria, che ha la particolarità di essere principalmente in stile gotico- catalano, che la rende un luogo da dover visitare.
Alghero la piccola Barcellona della Sardegna è una cittadina che ti permette di vivere il mare incontaminato sardo. Ti mette a disposizione i mezzi per fare turismo responsabile, quindi scegliendo questa meta hai la possibilità di contribuire ad avere una vacanza in pieno rispetto dell’ambiente.
Viaggiare green con le nuove auto a idrogeno di BMW
BMW IDROGENO - Il 30% delle emissioni di CO2 del pianeta proviene dai trasporti, non solo i singoli cittadini, ma anche le istituzioni stanno sempre più ponendo l’attenzione verso uno sviluppo sostenibile. Con particolare attenzione posta in tutto mondo, dall’Asia all’America, verso lo sviluppo di nuove fonti di energia a partire dalle risorse già esistenti. Un esempio potente è l’idrogeno e il suo impiego come carburante verde. Ma siamo arrivati già al punto che BMW è in grado di dare vita a una piccola produzione del SUV X5 alimentato a idrogeno.
L’impiego dell’idrogeno come carburante verde
Il consorzio North2 di Equinor, Gasunie, Groningen Seaports, RWE e Shell Nederland, sta sviluppando il più grande progetto di idrogeno verde in Europa. Tali ricerche sono importantissime, specialmente per il comparto dell’industria pesante e dei trasporti. Se infatti, in molti ambiti economici, l’energia rinnovabile potrà sostituire i combustibili fossili, per le industrie come la siderurgica, chimica e di materiali da costruzione si ha bisogno di idee come l’idrogeno verde per attuare uno sviluppo sostenibile.
“L’obiettivo comune è quello di creare una grande produzione di idrogeno verde utilizzando energia eolica offshore. Fino a 4 gigawatt entro il 2030, infatti, che realizzeranno uno degli obiettivi fissati dall’accordo sul clima olandese. Ma l’ambizione va oltre. North2 vuole aumentare a più di 10 gigawatt entro il 2040. Per allora, la produzione di idrogeno verde, che inizialmente sarà prodotta a Eemshaven e successivamente anche in mare aperto, sarà pari a circa 1.000.000 di tonnellate all’anno, riducendo le emissioni di carbonio di oltre 8-10 megatoni all’anno. Sostenuta dall’autorità provinciale di Groninga, la North2 non esclude che altri partner seri si uniscono al progetto più avanti” - si legge sul progetto di North2.
Il caso delle corse automobilistiche tra SUV a idrogeno
Queste ricerche non si applicano solo all'industria pesante, ma anche a quella dei trasporti. Sia nel trasporto su strada che nel motorsport ci sono già delle iniziative che mirano ad avere veicoli interamente alimentati a idrogeno. In entrambi i casi che andremo a illustrare però si parla sempre di SUV.
Extreme E è un campionato automobilistico che ha preso vita per volere della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobilismo), dall’idea di Alejandro Agag. A gareggiare tra loro sono SUV elettrici uguali per tutti i team in gara. Ad essere eccezionali sono le motivazioni di tale competizione e i luoghi in cui si svolgono le corse.
L’Extreme E è infatti il primo sport nato per sensibilizzare su e combattere la crisi climatica. L’obiettivo della serie è quello di utilizzare le corse fra auto elettriche per mettere in risalto ambienti remoti a rischio per i cambiamenti climatici. La spinta deve essere quella di incoraggiare tutti noi ad intraprendere azioni positive per proteggere il futuro del nostro pianeta. Dal 2024 prenderà vita una serie sorella che avrà come protagonisti SUV a idrogeno, carburante ottenuto dando vita a una reazione di elettrolisi intra-cellulare, il cui unico sottoprodotto “di scarto” è l’acqua. Questo lo rende una fonte di energia altamente pulita.
Il progetto di SUV a idrogeno di BMW
BMW iX5 Hydrogen sono SUV Fuel Cell di cui presto assisteremo a una piccola produzione. È stato infatti raggiunto un accordo tra il Gruppo tedesco e il governo canadese voluto per trovare la sede dove realizzare questi SUV altamente green e innovativi. BMW non è la sola casa automobilistica in gioco. Il progetto è stato infatti realizzato anche grazie al contributo di Toyota.
Questo lavoro sinergico ha portato alla realizzazione di una powertrain Fuel Cell che alimenterà il modello X5. Già nella primavera del 2023 potremo vedere una piccola quantità di questi modelli su strada che hanno già superato numerosi test, ma che adesso affronteranno la prova del nome. Lo scopo di questa piccola produzione è proprio quello di accertarsi della validità di questa tecnologia altamente green e innovativa.
Frank Weber, membro del consiglio di amministrazione di BMW, ha commentato:
“Siamo certi che l'idrogeno sia destinato ad acquisire un'importanza significativa per la mobilità individuale e pertanto consideriamo una combinazione di sistemi di propulsione elettrica a batteria e celle a combustibile un approccio sensato a lungo termine. Le celle a combustibile non richiedono nemmeno materie prime critiche come cobalto, litio o nichel, quindi investendo in questo tipo di sistema di propulsione rafforziamo anche la resilienza geopolitica del BMW Group”.
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