Google Maps mappa i fondali marini con l'Ai

GOOGLE MAPS FONDALI MARINI – La storica Università di ricerca privata, Stevens Institute of Technology, e il suo team di ricercatori hanno sviluppato un robot sottomarino, in grado di mappare fondali, progettare passaggi e tracciare le posizioni. Un Google Maps per i fondali marini, il primo che riesce a spostarsi anche in posti turistici affollati.

L’Ai “consapevole”

Qualche mese fa avevamo parlato della prima barca a pannelli solari che riesce a pulire i fiumi dalla plastica, la ClearBot Neo. Per fortuna la tecnologia e le scoperte nel campo marittimo vanno sempre più avanti. L’intelligenza artificiale sviluppata dal team di Brendan Englot, capo progetto e direttore dello Stevens Institute for Artificial Intelligence, è in grado invece di tracciare e gestire i percorsi, anche quelli imprevisti, dal vivo e con una rapidità mai vista prima. L’algoritmo sviluppato rende il robot quasi “consapevole”. Proprio Brendan Englot ha dichiarato, “La mappatura subacquea in un ambiente pieno di ostacoli è un problema molto difficile, perché non hai la stessa consapevolezza situazionale di un robot volante o terrestre, e questo rende l’invio di un robot sott’acqua un processo intrinsecamente rischioso”. Il tutto ricordiamo che avviene in tempo reale.

Google Maps per gli oceani? Ci arriveremo

Le potenzialità del robot sono tante, dalle riparazioni portuali alla costruzione dei parchi eolici, può essere applicato nell’acquacoltura negli impianti di perforazione; potrà anche consentire intere missioni, in mezzo agli oceani, con maggiore durata rispetto ad ora. Il primo lavoro del BlueROV2 è stato quello di mappare perfettamente il porto dell’US Merchant Marine Academy, nel villaggio di King’s Point, sito nello stato di New York. Vedremo come si evolverà questa splendida creazione tecnologica nei prossimi anni.

Per approfondimenti sul robot BlueROV2 basta leggere l’articolo completo, Google Maps anche per i fondali marini, sviluppato il robot ‘geniale’.

L’arte visitabile ovunque, grazie agli eventi ibridi

EVENTI IBRIDI ARTE – La possibilità di ammirare un’opera d’arte dipende spesso da quanto sia fattibile lo spostamento verso il museo in cui si trova. Per i più appassionati, infatti, potrebbero servire anni e anni per soddisfare il desiderio di vedere tutto ciò che li attrae profondamente. Fortunatamente oggi siamo in grado di osservare da vicino le nostre tele preferite all’interno di un museo che arriva direttamente nel nostro computer. Questo è il progresso degli eventi ibridi.

L’arte nel 2020: una rivoluzione digitale

La problematica più grande e affrontata da tutti, nessuno escluso, nel 2020: come usufruire di servizi rispettando le restrizioni sanitarie. La soluzione era, all’unanimità, la digitalizzazione di quanti più prodotti possibili: una versione digitale o virtuale di negozi, ristoranti, fiere ecc.

Il settore culturale ha sfruttato a pieno questa occasione, trovando diverse possibilità per rendere i propri musei digitali. Una piattaforma virtuale è sicuramente in grado di avvicinare i visitatori di musei alle opere tanto ambite, bypassando così i problemi di spostamento.

Il digitale ha rappresentato una soluzione nel periodo scorso, ma certamente sarà sinonimo di nuove opportunità in futuro. come afferma Simonetta Giordani, segretario generale dell’Associazione Civita:

“Il digitale rappresenta un’opportunità per restituire centralità alle strutture culturali, consentendo loro di svolgere una funzione più contemporanea, facendo crescere al contempo economia, imprese e occupazione”.

Gli eventi ibridi in aiuto della cultura

Nel periodo attuale abbiamo dimostrato più che mai il bisogno di diffondere e apprendere la cultura a prescindere dalla condizione in cui ci troviamo. L’ultimo ostacolo, apparentemente insormontabile, è stato riuscire a trasmetterla a distanza: tuttavia, il bisogno costante di comunicare è entrato in gioco. Proprio per questo abbiamo saputo sfruttare la tecnologia in nostro favore, permettendo di comunicare a distanza tutto ciò che desideriamo.

Infatti l’arte ha a disposizione molti più mezzi per essere diffusa in tutto il mondo. La soluzione degli eventi ibridi, fra tutte, è una tra le più complete per questo scopo. Permetterà la coesistenza della realtà insostituibile come quella dei musei, accostata alla soluzione della piattaforma virtuale per abbattere qualsiasi distanza in un batter d’occhio.

“Le strategie per il futuro si basano su eventi e formati ibridi. I musei possono ancora rimanere come istituzioni per incontri fisici, ma devono diventare anche piattaforme per incontri virtuali”. Peter Weibel, direttore del museo ZKM di Karlsruhe.

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Gli investimenti ESG superano i 35 trilioni di dollari

OLIVER CAMPONOVO INVESTIMENTI ESG – Gli investimenti stanno man mano portando avanti una trasformazione positiva nei confronti della società. Questi sono gli investimenti ESG, i quali stanno aumentando in tutto il mondo a un ritmo notevole. Perché il futuro abbia una sostenibilità a 360 gradi, anche gli investimenti a impatto dovranno farne parte. Tutti gli esperti di finanza, come Oliver Camponovo, sono ben consapevoli dell’importanza degli investimenti ESG nel mercato e nel mondo. Cerchiamo di capirne il motivo in questo articolo.

Gli investimenti ESG, la sostenibilità incontra la finanza

Gli investimenti ESG, detti anche investimenti a impatto, sono una branca relativamente recente dell’economia moderna. Si tratta di una forma di investimento che agisce anche in ottica sostenibile: questo può avvenire in moltissimi modi.

Per esempio, quando parliamo di sostenibilità pensiamo subito all’aspetto ambientale. Senza ombra di dubbio questa parte è fondamentale, ma non finisce qui: ESG, infatti, sta per “Environmental, Social and Governance”. Significa che un investimento a impatto darà un contributo di tipo ambientale, sociale o amministrativo.

Quindi una società che vuole ricevere degli investimenti a impatto dovrà soddisfare dei criteri rigidi che dimostrino il suo aiuto per una causa importante. Migliorare l’ambiente, oppure aiutare la comunità locale, e in ogni caso promuovere una buona condotta all’interno dell’azienda.

I progressi degli investimenti sostenibili

Adesso veniamo ai dati pubblicati recentemente riguardo la crescita degli investimenti ESG. Si tratta della conferma di una continua crescita per quanto riguarda la sostenibilità nella finanza: una grande promessa per il futuro. Anche Oliver Camponovo ne è molto entusiasta, augurandosi che gli strumenti a disposizione possano migliorare il prima possibile per rendere i processi più efficienti.

Nel mondo, gli investimenti ESG hanno raggiunto i 35,3 trilioni di dollari nel 2020. Il progresso, rispetto ai due anni precedenti, è del 15% circa, ma la percentuale più soddisfacente è un’altra. Infatti gli investimenti a impatto nel mondo rappresentano il 36% degli asset under management.

L’industria finanziaria, come testimonia il Global Sustainable Investment Review, sta compiendo dei passi decisivi per l’economia mondiale. Potremo sperare di vedere, nei prossimi anni, un sistema che pensi sempre a migliorare il mondo in diverse sfaccettature.

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E-fuels in Cile ed Europa, l'investimento sostenibile

OLIVER CAMPONOVO E-FUELS – Le sorti del nostro futuro dipendono da come gestiamo le fonti sostenibili e da quanto agiamo in fretta per diffonderle. L’emergenza climatica in corso scandisce il tempo che ci resta per creare un mondo fatto di fonti rinnovabili e sistemi sostenibili. Infatti le persone più attente alla questione climatica osservano gli sviluppi degli e-fuels nel mondo con la speranza di sostituire i combustibili fossili al più presto. Questo è l’esempio di Oliver Camponovo, consulente finanziario costantemente aggiornato sulla sostenibilità nel mondo.

Che cosa sono gli e-fuels

Gli e-fuels stanno ancora compiendo un percorso in sordina. Tutti lo sanno, la fonte che riceve più attenzioni per sostituire i combustibili fossili è l’elettricità: per il momento i veicoli “ibridi” si diffondono sempre di più. Naturalmente questo è comunque un grande traguardo, anche se l’elettrico è una delle diverse soluzioni: qui entrano in gioco gli e-fuels.

Gli “electrofuels”, abbreviati per l’appunto in e-fuels, sono combustibili sintetici, sia liquidi che gassosi. Questi combustibili sono creati a partire da fonti rinnovabili da cui viene presa l’energia elettrica che si trasforma in energia chimica. Dopo questo primo importante passaggio è possibile creare diversi tipi di combustibile, ma ogni sistema produzione di e-fuels può sempre crearne uno in particolare: l’idrogeno.

Le emissioni ridotte degli e-fuels

La prima differenza tra gli e-fuels e i combustibili fossili è quella che più ci spinge a volerli nel quotidiano: le emissioni si riducono drasticamente. Infatti la produzione di CO2 è inferiore di almeno il 70% negli e-fuels rispetto ai combustibili precedenti. Gli e-fuels sono diversi, ma accomunati da un unico obiettivo: portare l’anidride carbonica nell’aria ai minimi storici.

Un’altra caratteristica importante sta nella cattura della CO2 durante la sintesi per gli e-fuels: grazie a questo procedimento le emissioni sono ancora più ridotte. In parole semplici, per trasformare l’idrogeno negli altri e-fuels serve la combinazione con l’anidride carbonica: quindi anche la produzione aiuta a diminuire la CO2. I nuovi combustibili possono rivoluzionare il mercato del carburante aiutando moltissimo l’ambiente.

Gli e-fuels e il progetto in Cile

La produzione di e-fuels ha bisogno di un luogo ricco di fonti rinnovabili, come il Cile e il suo vento. Questa risorsa è molto presente nel sud del paese, quindi da un po’ di tempo stanno pensando a un nuovo progetto. L’idea nasce intorno agli e-fuels e prevede di creare un nuovo carburante green entro i prossimi anni. Il progetto si chiama “Haru Oni”, sarà realizzato nella provincia di Magallanes a partire dall’energia eolica. Con questa energia divideranno l’acqua nei suoi due componenti, idrogeno e ossigeno: il primo dei due sarà combinato alla CO2 per ottenere un nuovo e-fuel. Il risultato sarà metanolo sintetico e con una nuova tecnologia “Methanol to Gasoline” (che attende l’approvazione) può essere convertito in un carburante ecologico.

Dalla Porsche all’Enel: chi crede nel progetto

I partner di questo progetto provengono da tutto il mondo: partendo dalla società di auto sportive Porsche fino all’italiana Enel. Coloro che finanziano l’iniziativa credono che sia importante affiancare l’energia elettrica con gli e-fuels. Infatti, se da un lato l’energia elettrica riduce a zero le emissioni, i nuovi carburanti potranno sostituire i combustibili fossili nei sistemi di combustione attuali. Così facendo possiamo frenare le emissioni di CO2 in poco tempo, senza aspettare che i nuovi sistemi di energia elettrica entrino in circolazione. Infatti gli e-fuels completano il processo di decarbonizzazione delle emissioni, cioè danno un aiuto molto forte per raggiungere le 0 emissioni. Le fasi per ottenere un futuro green sono molte: dovremo affrontare ogni tipo di prova per arrivare all’obiettivo desiderato.

“Se guardiamo al futuro in modo obiettivo, capiamo subito che un mondo a emissione zero è ancora lontano. Soprattutto, se puntiamo tutto sull’elettrico, non possiamo far altro che aspettare di rivoluzionare tutto il sistema energetico senza compromessi. L’idrogeno è la soluzione in attesa di arrivare alla completa sostenibilità” – Le parole di Oliver Camponovo.

Una corsa contro il tempo: gli investimenti in Europa

Dal Sud America all’Europa, la corsa per avere gli e-fuels al più presto raggiunge tutto il mondo. Infatti anche il vecchio continente sta facendo i primi passi per un mondo green grazie all’idrogeno. L’emergenza climatica ha portato a grandi proteste e movimenti per il bene del nostro pianeta e le istituzioni cercano di dargli voce. Perciò nel 2020 l’Unione Europea ha dato inizio all’European Clean Hydrogen Alliance, un progetto per investire nella conversione all’idrogeno.

“Uno dei grandi passi avanti degli ultimi anni è l’appoggio delle istituzioni per i progetti sostenibili  – riflette Oliver Camponovo -. I primi protocolli di qualche anno fa non hanno mai trovato un forte riscontro come in questo periodo”.

Questa sostanza è la chiave per creare i nuovi e-fuels, quindi investendo nell’idrogeno si arriverà ai carburanti ecologici. L’Alleanza Europea ha l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 grazie alla decarbonizzazione delle industrie. Per raggiungere questo traguardo stanno cercando il modo migliore di investire sul mercato dell’energia.

Il progetto in Europa: le cifre per gli e-fuels

Un progetto pensato per dare un forte slancio alla distribuzione degli e-fuels in Europa ha bisogno di un fondo importante. Per questo l’European Clean Hydrogen Alliance fa parte di un’intera strategia di investimenti da parte dell’Unione Europea per stimolare l’integrazione di un nuovo sistema energetico. Il progetto ambisce a stimolare tutti i settori dell’energia a usare i nuovi e-fuels invece dei combustibili fossili, quindi gli investimenti devono essere all’altezza. Una prima stima dei soldi necessari per questo investimento prevede che serviranno ben 430 miliardi di euro da qui al 2030.

Questa cifra può sembrare enorme, ma se pensiamo alle possibili applicazioni degli e-fuels allora capiamo il motivo dell’investimento. In effetti l’alleanza europea ha organizzato ben 6 roundtables, una per ogni ambito che riguarderà l’idrogeno nella società. Per esempio, esiste una roundtable per l’idrogeno nelle applicazioni industriali, un’altra per l’idrogeno nella mobilità ecc.

Il progetto in Europa: le cifre per gli e-fuels

L’energia elettrica sarà di grande aiuto, ma senza gli e-fuels l’Europa avrebbe bisogno di troppo tempo per ridurre le emissioni di CO2. Purtroppo questo pensiero non è molto diffuso: tutti vorremmo un mondo più sostenibile, ma dobbiamo anche pensare a quanto tempo serve. L’elettricità è una fonte rinnovabile che ha bisogno di un sistema totalmente diverso da quello attuale. Ecco perché Oliver Camponovo guarda all’idrogeno con un forte entusiasmo:

“Gli e-fuels a base di idrogeno possono adattarsi ai sistemi energetici già esistenti senza troppi cambiamenti. Questo aspetto è fondamentale: prima di passare all’elettrico molti ambiti devono essere rivoluzionati completamente. Dovremo aspettare ancora molti anni, ma nel frattempo gli e-fuels possono entrare in gioco per rendere il mondo più sostenibile in tempi più brevi”.

Il tempo per raggiungere dei risultati soddisfacenti e sostenibili è scarso, ecco perché gli e-fuels diventano importantissimi.

Per saperne di più visita i seguenti link:

https://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2021/01/04/news/non_solo_elettricita_e_idrogeno_arrivano_gli_e-carburanti-280919356/
https://rienergia.staffettaonline.com/articolo/34675/E-fuels:+cosa+sono+e+quali+mercati+conquisteranno/Davide+Faedo+e+Tommaso+Bellin
https://ec.europa.eu/growth/industry/policy/european-clean-hydrogen-alliance_en

La prima green learning platform per professionisti è della Ica Academy

La Ica Academy, la scuola di alta formazione della famiglia Paniccia, è protagonista della green research italiana grazie al suo nuovo progetto. Ica Academy è un portale e-learning dove si possono apprendere le migliori tecniche e competenze riguardanti le vernici eco-friendly.

Il portale Icaacademy.it

Il portale è stato realizzato con la nota società di consulenza internazionale Studio Ambrosetti, specializzata nella formazione, e comprende da video tutorial a corsi interattivi, webinar e aggiornamenti per tutti i professionisti delle forniture e i progettisti. All’interno del portale sono disponibili percorsi tecnici avanzati per gli specialisti della bioarchitettura, così come dipendenti, partner, collaboratori e clienti. Il tutto alla base della sustainability e del green marketing.

Una academy avanzata e su misura

L’e-learning della Ica Academy ha superato benissimo il periodo della pandemia, con 6400 ore di formazione, e ad oggi è l’ente accreditato della Regione Marche. La ricerca di prodotti totalmente green ha permesso un’innovazione sia in Italia che all’estero.

Per approfondire la lettura e avere maggiori informazioni a riguardo, basta leggere l’articolo completo, Icaacademy, a scuola di ecosostenibilità.

Viaggi più sostenibili se li facciamo in camper

OLIVER CAMPONOVO VIAGGI SOSTENIBILI – Il periodo di pandemia continua e la nostalgia del passato aumenta di giorno in giorno. Molti di noi non sono davvero riusciti a muoversi per tutto questo tempo: i piedi scalpitano e la voglia di viaggiare aumenta. Ciò che ci auguriamo è di tornare a uscire presto dalle nostre routine condizionate dalle restrizioni sanitarie. Ma non senza aver pensato a qualche nuova idea per viaggiare, come già sta facendo Oliver Camponovo.

La riscoperta del camper per i viaggi sostenibili

Se pensiamo alla prossima occasione in cui potremo viaggiare, dovremo per forza confrontarci con le restrizioni dell’emergenza sanitaria, ma il camper viene in nostro aiuto. Cerchiamo di capire il motivo: purtroppo si stima che le limitazioni sui viaggi dureranno fin quando la pandemia non sarà sotto controllo. Tuttavia si alterneranno giorni in cui sarà necessario stare a casa a giorni in cui potremo raggiungere luoghi vicini. In aggiunta, dopo lo scoppio della pandemia, si è scoperto che 2 viaggiatori su 3 vogliono provare esperienze all’aperto e sostenibili, come i campeggi. 

Ecco che i camper diventano la soluzione più adatta per una gran parte dei prossimi viaggiatori. Adatti a viaggi sia medi che lunghi, perfetti per uno stile di vacanza avvolta nella natura e si prestano ai cosiddetti viaggi di prossimità. Questi sono dei viaggi a medio-corto raggio che permettono alle economie regionali e locali di riprendersi.

I viaggi sostenibili, una passione di Oliver Camponovo

La scelta dei viaggi sostenibili sarà un elemento fondamentale per il futuro. Ogni piccolo passo avanti in questo ambito ci aiuterà a scoprire il mondo con un impatto positivo per l’economia e l’ambiente. Infatti un maggior uso del camper potrebbe davvero dare un contributo importante per il turismo del prossimo periodo. Un’altra tendenza vantaggiosa per questa causa è l’aumento dell’interesse per le attività all’aperto (115% di aumento di prenotazioni in questo ambito).

Quindi la scelta del camper si inserisce in un campo molto più vasto che non permette eccezioni: i viaggi sostenibili sono un impegno costante. Oliver Camponovo, analista finanziario e investitore, si impegna ogni giorno a scoprire nuove alternative di sostenibilità per il turismo. Lui rappresenta una nuova categoria di turisti che sta prendendo piede in fretta: i sostenitori dei viaggi sostenibili.

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Da Padova il festival Ecofuturo per l’ecoinnovazione

OLIVER CAMPONOVO ECOFUTURO FESTIVAL – Finalmente possiamo tornare a incontrarci con serenità, pur sempre attenendoci alle regole di distanziamento. Questo significa anche che le grandi occasioni di ritrovo stanno tornando: concerti, cinema, spettacoli ed eventi. Ecco infatti il nuovo Ecofuturo Festival, dal 13 al 17 luglio a Padova, per discutere con esperti di ecoinnovazione tecnologica. Sempre attenendosi al tema ecologico, l’evento sarà disponibile anche in streaming per gli spettatori più distanti. Il loro obiettivo di migliorare l’ambiente attraverso la tecnologia è sempre più vicino.

Ecofuturo: la storia dell’evento

Ecofuturo Festival è una realtà presente per discutere del tema ambientale in chiave tecnologica. Come può, il progresso, agire efficacemente per migliorare il nostro stile di vita e la nostra sintonia con la natura? Nei loro eventi hanno sempre trattato l’argomento.

Al punto da trarre un vantaggio da uno svantaggio. Infatti, nel 2020 Ecofuturo non ha avuto modo di svolgersi a causa delle restrizioni sanitarie. Come soluzione, gli stessi organizzatori hanno dato vita a EXCO, una fiera virtuale 3D figlia di Ecofuturo.

Per gli eventi, la fiera virtuale significa svolgere tutto ciò che abbiamo sempre fatto, ma a distanza. In altre parole, gli spostamenti non sono più necessari, così non serviranno mezzi di trasporto che inquinerebbero l’ambiente in modo massiccio e irreversibile.

Un programma ricco di sostenibilità

L’apertura di Ecofuturo, avvenuta questa mattina alle 10, ha dato il via a una scaletta all’insegna della sostenibilità. Da oggi ha inizio una serie di appuntamenti che danno moltissimi spunti di riflessione su come ogni settore lavorativo possa sostenere l’ambiente.

Ecco alcuni esempi del programma di Ecofuturo: alle 18:15 di oggi inizierà “Spazio all’Ecosalute”, un’occasione per presentare stili di vita e strumenti più salutari. In questo spazio verrà presentata anche una vernice cosiddetta “anti-covid”, un’invenzione e orgoglio italiano. Mentre per mercoledì 1 luglio è previsto, come evento del giorno, l’esposizione di un Pico elettrico per acquedotto. Questo è uno strumento che produce energia elettrica costantemente con 1,5 Kw di potenza. Si tratta una rivoluzione per i paesi di montagna difficilmente raggiunti dalla corrente elettrica: un solo oggetto conveniente può rendere autonoma una località intera.

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Riciclaggio, l'Italia prima in Europa

OLIVER CAMPONOVO RICICLAGGIO – La sfida del riciclaggio rappresenta da anni un tema sempre più meritevole di attenzione. Certo, riciclando i rifiuti raggiungiamo uno stile di vita più sostenibile, tuttavia troviamo un altro grande vantaggio: il riciclaggio sostiene anche l’economia. Dietro allo smaltimento e al riutilizzo dei rifiuti esiste un sistema in fase di sviluppo, ma già in grado di trarre guadagno dal riciclaggio. Stiamo parlando dell’economia circolare, un argomento caro all’analista finanziario Oliver Camponovo, il quale ci fa scoprire l’ennesimo primato italiano.

Il riciclaggio e l’economia circolare, il tema apprezzato da Oliver Camponovo

Il riciclaggio svolge un ruolo centrale in un nuovo tipo di economia, quella circolare. Di cosa si tratta è più semplice di quanto si creda: è un sistema in cui si cerca di rigenerare le risorse senza gravare sull’ambiente. Per esempio, potreste produrre bottiglie di vetro riciclate sfruttando il vetro già prodotto, riciclandolo senza creare del nuovo materiale.

Nel campo del riciclaggio, l’Italia si conferma uno dei migliori paesi nell’Unione Europea grazie al primo posto tra le economie circolari. Significa che Il Belpaese fa del riciclaggio una priorità, sostenendo non solo l’ambiente, ma anche le aziende che si adoperano per rendersi più sostenibili. Questa notizia renderà sicuramente felicissimi i sostenitori di un pianeta più pulito, tra i quali abbiamo Oliver Camponovo. Oltre alla sua professione, l’analista e investitore parla della sua passione per i viaggi sostenibili grazie a questa pagina web.

L’Italia tra le prime in Europa per il riciclaggio nell’economia circolare

Per stabilire il paese che si distingue maggiormente nell’economia circolare sono fatte delle valutazioni che considerano anche il riciclaggio.Ogni paese dell’Ue registra le proprie prestazioni per quanto riguarda il riciclo delle risorse, l’uso dell’energia rinnovabile ecc. , dopodiché si stilano dei punteggi. Nel caso dell’Italia, si è dimostrata la migliore sia nel riciclaggio che nei punti totali di tutti i fattori.

Partiamo dal primo caso: la valutazione ha tenuto conto dei rifiuti riciclati in tutti i Paesi. La media europea si attesta al 57% circa, mentre il riciclaggio italiano ha raggiunto il 68% dei rifiuti totali. Il punteggio finale, stilato dal “Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia 2021”, ha confermato lo stesso primato per il terzo anno di fila. L’italia, grazie ai suoi sforzi nel riciclaggio, si attesta come primo paese europeo per l’economia circolare.

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La Costiera Amalfitana diventa più sostenibile

OLIVER CAMPONOVO AMALFITANA SOSTENIBILE – Il percorso verso la sostenibilità compie un passo avanti ogni giorno, coinvolgendo sempre più luoghi e iniziative. L’emergenza climatica che stiamo attraversando richiede nuovi modi di concepire le nostre vite, dalle azioni quotidiane, al lavoro, ai viaggi. Consapevoli di questo principio, enti pubblici e privati della Costiera Amalfitana si sono uniti per creare un nuovo progetto. Questo anno le vacanze saranno certamente più sostenibili, come si augura anche l’appassionato Oliver Camponovo, molto sensibile a questo tema.

Il nuovo progetto Authentic Amalfi Coast

Sono moltissime le persone coinvolte nel progetto Authentic Amalfi Coast, il nuovo portale che raccoglie idee sostenibili per il turismo nella Costiera Amalfitana. Attualmente troviamo il sito web ma entro Pasqua potremo utilizzare un vero e proprio portale dedicato all’argomento.

L’iniziativa coinvolge ben 13 comuni e dispone di un finanziamento da 3 milioni di euro allo scopo di valorizzare il territorio anche in senso sostenibile. Infatti la Costiera Amalfitana ha ben poco da invidiare a livello turistico, tuttavia vogliono che i viaggi diventino più sensibili e sostenibili per il territorio.

Per adesso possiamo navigare nel sito web che propone un riassunto dell’intero progetto: possiamo leggere articoli e saggi sulle attività locali. Questo tesoro delle coste italiane sta cercando un nuovo modo di concepire il proprio turismo.

Il sito per una Costiera Amalfitana più sostenibile

C’è un grande entusiasmo per il portale che renderà il turismo in Costiera Amalfitana più sostenibile. Nell’attesa, possiamo spulciare il sito e scoprire alcune chicche nascoste ai più, così da non limitarci a conoscere il posto solo per il mare.

Il sito Authentic Amalfi Coast propone diverse sezioni, una per ogni argomento trattato. Partendo dai viaggi, possiamo leggere anche storie locali, oppure scoprire le prelibatezze amalfitane. Soprattutto, abbiamo di fronte una sezione Green completamente dedicata al turismo sostenibile. In questa parte possiamo apprezzare il lato sostenibile della Costiera Amalfitana.

Grazie a questo sito e al portale vicino a essere operativo, chiunque potrà scoprire le meraviglie della Costiera Amalfitana da un punto di vista sostenibile. Oliver Camponovo, analista finanziario e investitore, è davvero sensibile a queste tematiche e ci ha proposto questa notizia con grande entusiasmo.

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Digital transformation e impatto green

Da un paio di anni siamo stati abituati a comunicare tramite mezzi digital, ormai alla portata di tutti: dallo smartphone ad una riunione su Zoom, una email, file sharing, video call, piattaforme streaming d’intrattenimento, gaming e molto altro. Ogni allegato, così come ogni file trasferito ha una portata sul consumo di alimentazione dei server. Vediamo quale impatto è maggiore, tra ciò che abbiamo vissuto e viviamo, fisicamente, e ciò che fa parte della digital transformation.

Piccoli esempi tra fisico e digitale

Punto 3, società specializzata in eventi ecosostenibili dal 2007, ha pensato ad una ricerca, su dati stimati, sulle emissioni di CO2 derivate dagli eventi fisici e quelle derivate dagli eventi digitali. Per esempio, 60 minuti di video in streaming corrispondono a 36 gr di CO2. Una persona che vuole partecipare ad un evento fisico e, per esempio, viaggia per 200km, produce 36 Kg di CO2. A Giugno 2020 è stata stilata una tabella con dei dati comparativi che riguardano le emissioni di CO2 tra eventi fisici ed eventi digitali.

Digital event e sustainability

Oggi viviamo in un mondo dove bisogna giornalmente combattere e sostenere cause quali il riciclo, l’ecososteniblità e le emissioni di CO2. Gli eventi digitali, secondo una ricerca del 2018 di Belkhir e Elmel, inquinano 100 volte di meno rispetto gli eventi fisici. All’interno della ricerca è stata presa come esempio una fiera virtuale di 11.734 partecipanti e 120 espositori: l’impatto ambientale approssimativo è stato di 58,67 t di CO2-eq.

Per maggiori informazioni ed approfondimenti basta leggere l’articolo completo cliccando sul link seguente, Cattivo clima in rete.